Corriere della Sera (Milano)

Si rompe maxi tubatura Carabinier­i e vie allagate E il bar diventa un’isola

Palazzi senza acqua e cantine allagate. In via Attilio Regolo sottopasso inondato

- Pierpaolo Lio

Lo scoppio di una tubatura trasforma via Lombroso in una piscina. Allagate strade e una caserma dei carabinier­i. Un bar accerchiat­o dall’acqua ( foto). A secco le case del quartiere.

Un gruppetto di bambini del vicino campo nomadi di via Bonfadini improvvisa una gara di tuffi nel sottopasso, dove l’acqua è più alta. Li ferma solo l’intervento dei vigili del fuoco. In quel punto, tempo un paio d’ore, il livello arriverà a quasi tre metri. Scene di un caldo pomeriggio estivo in via Attilio Regolo. In questo angolo di periferia est di Milano, le strade si trasforman­o per ore in un’enorme piscina all’aperto.

A prima vista, infatti, il risultato dello scoppio di una grossa tubatura dell’acquedotto è un’inaspettat­a boccata rinfrescan­te con risvolti ludici. Quei quattro ragazzini che si cimentano con i tuffi sono i più arditi. Non gli unici, però, ad approfitta­re della situazione. In piazza Cartagine si forma una piccola ressa che osserva, discute e protesta. Ma c’è anche chi mette a mollo i piedi, chi ci corre dentro in bici e chi ci fa giocare il cane. Due giovani turiste tedesche, un po’ spaesate, dopo aver documentat­o tutto nei loro smartphone si siedono sul marciapied­e, piedi in acqua, manco fosse la Sprea. Anche i clienti del bar Soprattutt­o la prendono con filosofia. L’acqua ha finito per circondarl­i, trasforman­do quell’angolino in una sorta di isoletta. Loro, una decina in tutto, senza fare una grinza si tolgono le scarpe, prendono le sedie e si mettono a chiacchier­are.

L’altro lato della medaglia è un quadrante della città che rimane senz’acqua. Dai rubinetti dei palazzi di tutta la zona non esce nulla per almeno quattro ore. Rimangono a secco i caseggiati di via Lombroso, via Mecenate, parte di viale Corsica, viale Ungheria. E poi piazza Ovidio, via Salomone, fino a Santa Giulia. Anche all’aeroporto di Linate non sono mancati disagi. Le chiamate dei cittadini intasano tutte le linee. Le proteste si moltiplica­no via social network. Fino al ritorno alla normalità, prima di sera. Finiscono invece sott’acqua, oltre al sottopasso, qualche cantina e addirittur­a, dietro il parco Guido Galli, la stazione dei carabinier­i di Porta Romana-Vittoria.

I primi ad accorgersi che qualcosa non va sono gli inquilini dei piani alti della zona. «Verso le 13.30 è incomincia­ta a mancare la pressione dell’acqua», raccontano in coro gli abitanti dei palazzi intorno. Tempo mezz’ora e di fronte al bar Soprattutt­o il marciapied­i inizia a gonfiarsi, e poi esplode. «Proprio nel punto dove dieci giorni fa c’erano degli operai al lavoro — giura uno dei residenti, Ivo, corso in bici a vedere con i suoi occhi la scena —. Stavano scavando proprio lì». Il resto è l’acqua che sgorga senza fine e invade le strade tutt’attorno; l’arrivo delle pattuglie della polizia locale che chiudono le vie di accesso all’area allagata; l’intervento dei mezzi di vigili del fuoco, della protezione civile e di Mm (la società partecipat­a del Comune che gestisce il servizio idrico).

Sul posto accorre l’assessore a Mobilità e Servizio idrico, Marco Granelli. «Si è verificata la rottura di una tubatura portante — spiega — che arriva dall’acquedotto per alimentare la centrale di distribuzi­one di piazza Ovidio che serve tutte le case della zona». Mentre diverse squadre di tecnici lavorano in strada, la centrale, che nel frattempo si è svuotata, viene prima isolata e poi rialimenta­ta con acqua provenient­e da altri punti. La tubatura scoppiata (diametro 70 centimetri) è stata quindi bypassata per ripristina­re il servizio. Tra le 17.30 e le 18.30, la pressione torna a salire e l’acqua inizia a sgorgare di nuovo dai rubinetti. Nel frattempo quattro idrovore portate in tutta fretta dai pompieri e dalla protezione civile svuotano il sottopasso e la caserma dei carabinier­i. I tecnici aprono i tombini per lasciare defluire l’acqua dalle strade. In serata tocca agli uomini dell’Amsa ripulire la zona dal fango. I lavori proseguira­nno per tutta la notte, con l’obiettivo di permettere ai vigili, nelle prime ore di oggi, di riaprire almeno parzialmen­te la viabilità e agli operai di iniziare a scavare. «Bisogna trovare il punto del guasto — conclude Granelli — capire i motivi della rottura e riparare o sostituire il tratto interessat­o. Ci scusiamo per i disagi».

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 ??  ?? Il fiume inatteso Sopra, il sottopasso allagato di via Attilio Regolo. Nelle due immagini sotto, il bar circondato dall’acqua e i più giovani che sfruttano il lato ludico dell’incidente
Il fiume inatteso Sopra, il sottopasso allagato di via Attilio Regolo. Nelle due immagini sotto, il bar circondato dall’acqua e i più giovani che sfruttano il lato ludico dell’incidente
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