Si rompe maxi tubatura Carabinieri e vie allagate E il bar diventa un’isola
Palazzi senza acqua e cantine allagate. In via Attilio Regolo sottopasso inondato
Lo scoppio di una tubatura trasforma via Lombroso in una piscina. Allagate strade e una caserma dei carabinieri. Un bar accerchiato dall’acqua ( foto). A secco le case del quartiere.
Un gruppetto di bambini del vicino campo nomadi di via Bonfadini improvvisa una gara di tuffi nel sottopasso, dove l’acqua è più alta. Li ferma solo l’intervento dei vigili del fuoco. In quel punto, tempo un paio d’ore, il livello arriverà a quasi tre metri. Scene di un caldo pomeriggio estivo in via Attilio Regolo. In questo angolo di periferia est di Milano, le strade si trasformano per ore in un’enorme piscina all’aperto.
A prima vista, infatti, il risultato dello scoppio di una grossa tubatura dell’acquedotto è un’inaspettata boccata rinfrescante con risvolti ludici. Quei quattro ragazzini che si cimentano con i tuffi sono i più arditi. Non gli unici, però, ad approfittare della situazione. In piazza Cartagine si forma una piccola ressa che osserva, discute e protesta. Ma c’è anche chi mette a mollo i piedi, chi ci corre dentro in bici e chi ci fa giocare il cane. Due giovani turiste tedesche, un po’ spaesate, dopo aver documentato tutto nei loro smartphone si siedono sul marciapiede, piedi in acqua, manco fosse la Sprea. Anche i clienti del bar Soprattutto la prendono con filosofia. L’acqua ha finito per circondarli, trasformando quell’angolino in una sorta di isoletta. Loro, una decina in tutto, senza fare una grinza si tolgono le scarpe, prendono le sedie e si mettono a chiacchierare.
L’altro lato della medaglia è un quadrante della città che rimane senz’acqua. Dai rubinetti dei palazzi di tutta la zona non esce nulla per almeno quattro ore. Rimangono a secco i caseggiati di via Lombroso, via Mecenate, parte di viale Corsica, viale Ungheria. E poi piazza Ovidio, via Salomone, fino a Santa Giulia. Anche all’aeroporto di Linate non sono mancati disagi. Le chiamate dei cittadini intasano tutte le linee. Le proteste si moltiplicano via social network. Fino al ritorno alla normalità, prima di sera. Finiscono invece sott’acqua, oltre al sottopasso, qualche cantina e addirittura, dietro il parco Guido Galli, la stazione dei carabinieri di Porta Romana-Vittoria.
I primi ad accorgersi che qualcosa non va sono gli inquilini dei piani alti della zona. «Verso le 13.30 è incominciata a mancare la pressione dell’acqua», raccontano in coro gli abitanti dei palazzi intorno. Tempo mezz’ora e di fronte al bar Soprattutto il marciapiedi inizia a gonfiarsi, e poi esplode. «Proprio nel punto dove dieci giorni fa c’erano degli operai al lavoro — giura uno dei residenti, Ivo, corso in bici a vedere con i suoi occhi la scena —. Stavano scavando proprio lì». Il resto è l’acqua che sgorga senza fine e invade le strade tutt’attorno; l’arrivo delle pattuglie della polizia locale che chiudono le vie di accesso all’area allagata; l’intervento dei mezzi di vigili del fuoco, della protezione civile e di Mm (la società partecipata del Comune che gestisce il servizio idrico).
Sul posto accorre l’assessore a Mobilità e Servizio idrico, Marco Granelli. «Si è verificata la rottura di una tubatura portante — spiega — che arriva dall’acquedotto per alimentare la centrale di distribuzione di piazza Ovidio che serve tutte le case della zona». Mentre diverse squadre di tecnici lavorano in strada, la centrale, che nel frattempo si è svuotata, viene prima isolata e poi rialimentata con acqua proveniente da altri punti. La tubatura scoppiata (diametro 70 centimetri) è stata quindi bypassata per ripristinare il servizio. Tra le 17.30 e le 18.30, la pressione torna a salire e l’acqua inizia a sgorgare di nuovo dai rubinetti. Nel frattempo quattro idrovore portate in tutta fretta dai pompieri e dalla protezione civile svuotano il sottopasso e la caserma dei carabinieri. I tecnici aprono i tombini per lasciare defluire l’acqua dalle strade. In serata tocca agli uomini dell’Amsa ripulire la zona dal fango. I lavori proseguiranno per tutta la notte, con l’obiettivo di permettere ai vigili, nelle prime ore di oggi, di riaprire almeno parzialmente la viabilità e agli operai di iniziare a scavare. «Bisogna trovare il punto del guasto — conclude Granelli — capire i motivi della rottura e riparare o sostituire il tratto interessato. Ci scusiamo per i disagi».