Corriere della Sera (Milano)

«Ho comprato il Pavia con un euro»

Parla il nuovo presidente Nuccilli, già protagonis­ta di disavventu­re sportive

- di Ermanno Bidone

Atteso in città il nuovo presidente del Pavia calcio, Romano Nuccilli. L’imprendito­re, classe ‘67, è già stato protagonis­ta di alcune disavventu­re in ambito sportivo. L’ultima con il Foligno. Ora, dopo aver rilevato il club pavese per 1 euro, è pronto a farlo risorgere. «La squadra non è morta — afferma —. Starò in città fino a venerdì, voglio vedere i giocatori».

Un euro. Tanto è bastato ad Alessandro Nuccilli, titolare della ditta Tecnoedil2­000, per comprarsi il Pavia Calcio. Peccato che per iscrivere la squadra al campionato di Lega Pro entro venerdì bisognerà trovare un milione. Per gli altri 4 di debito, non si sa. Ecco spiegato il motivo di tanta «generosità» da parte dell’ex presidente Zhu, che venerdì a Roma, tramite il socio di minoranza Wang e la procuratri­ce Zheng, ha messo una pietra sopra alla sua avventura nell’Italia del pallone. Nuccilli, imprendito­re romano classe ’67, bazzica da tempo nell’orbita di club sull’orlo del fallimento ed è reduce da quello del Foligno (acquistato a febbraio e «restituito» fallito il 6 giugno). Dovrebbe arrivare a Pavia questa sera. Presidente, un salvataggi­o rischioso. Chi glielo fa fare?

«Io ci credo e, stavolta, chi mi ha criticato dovrà scusarsi. Se poi la Covisoc decide che i debiti sono troppi e la vuole fare fallire… Mi farò ridare quello che ho tirato fuori e, se non me lo ridanno, partiranno le denunce. Sono una persona onesta, non ho mai rubato». Ci parla dell’esperienza di Foligno?

«Non è andata bene (ride), forse non faranno l’iscrizione. Vede, ci sono gli imprendito­ri e i prenditori, io da imprendito­re in serie D non vado a buttare 6-700 mila euro». In pratica l’hanno fregata…

«Mi hanno messo in mezzo. Non ho fatto la due diligence, mi sono fidato di un amico che mi ha detto “vai tranquillo”». E a Pavia butta 5 milioni?

«In Lega pro è diverso, potrò avere un ritorno. I miei consulenti sono al lavoro, faranno un piano di rientro con tutti. Ma per iscriversi bisogna presentare la fideiussio­ne di 350 mila euro e pagare gli stipendi (circa 700 mila, ndr)».

Un paio d’anni fa si era interessat­o al Siena, poi se ne andò. Oggi alcuni colleghi scrivono che si sarebbe spacciato per un tale Alessandro Monzi.

«No no, il dottor Monzi era con me, doveva essere il mio amministra­tore delegato, avranno sbagliato i giornalist­i. Siamo persone diverse. Sono un buono e non ho denunciato il presidente, non mi sembrava il caso, siamo amici. Ma a Siena c’è stato un altro fatto:

sono stato sbattuto fuori strada due volte». L’hanno speronata?

«Sì, dopo Siena-Tavernelle, stavo tornando a Roma e uno mi ha buttato fuori, botta tremenda. Era una cosa studiata. Poi sono stato minacciato non so da chi e ho deciso di andarmene». Le altre squadre?

«A Parma ho rinunciato perché c’erano troppi debiti. A Monza ero arrivato perché al presidente serviva una mano, ma pure lì i debiti sono aumentati e la società è fallita. A Varese Laurenza mi aveva parlato di debiti per un milione e invece erano 15. A Grosseto sono andato, ero lì col sindaco, e Camilli non si è presentato».

Lei si è avvicinato a diversi club, poi ne ha preso uno ed è fallito. Non un gran biglietto da visita. «Vengo a Pavia e darò uno schiaffo morale. Perché già sento dire “vanno via i cinesi e arrivano i mafiosi romani”. Mi fa male, ma mi arrivano anche molti messaggi di ringraziam­ento perché la squadra non è morta. Starò fino a venerdì per vedere delle cose grosse, poi i giocatori. Prenderann­o tutti quanto è loro dovuto. Quello che è sicuro è che il 24 luglio ce ne andiamo in ritiro a Trento».

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Nuccilli Romano (qui col cappellino del Foligno) è titolare della Tecnoedil Il Pavia calcio ora è suo

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