Crack ed eroina, le nuove dipendenze dei giovanissimi
Spaventa meno. Perché non è più (solamente), la droga della «siringa». Ed è uno dei motivi per cui è tornata prepotentemente sul mercato. L’eroina, la droga dei tossici anni 80, conosce una seconda giovinezza, stando ai datti diffusi dai carabinieri del comando provinciale di via Moscova.
Sono 21 i i chili di «brown sugar» sequestrati nei primi sei mesi dell’anno in corso dai militari dell’Arma. Sta mutando, sostanzialmente, la modalità di assunzione. Sempre meno quelli che si bucano in vena, a favore di chi, invece, la fuma. Dato in crescita, anche se ancora lontano da quello della cocaina (43 chili), una sostanza che, nonostante il deprezzamento degli ultimi anni, mantiene costi più elevati. Ma che nella ricca Milano, come ha spiegato il tenente colonnello Michele Miulli, comandante del Nucleo investigativo, «ancora in tanti si possono permettere». I carabinieri, dall’inizio dell’anno, hanno arrestato 533 persone per reati legati al traffico di stupefacenti per un sequestro complessivo di oltre 8o0 chili di droga.
Il quantitativo più rilevante sono i 624 chilogrammi di hashish. Segue, ben distanziata, la marijuana (179 chili). Sempre più attivi, a proposito di «erba» i coltivatori fai da te. Sono 350 le piante di «cannabis indica», rinvenute in vari stati di crescita, sia all’interno di serre improvvisate, che di veri e propri locali dotati di attrezzatura professionale (le ultime 30 piantine sono state trovate in un garage di Trezzano sul Naviglio: due gli arresti). Il clima lombardo non consente di avviare piantagioni all’aria aperta come nel Mezzogiorno, e allora la produzione è quasi sempre «indoor».
Capitolo nuove sostanze: cresce preoccupantemente la diffusione dello Shaboo, la micidiale metanfetamina (oltre un chilo quella intercettata dagli uomini dell’Arma), venduta in minuscoli cristalli inodore, che può essere prodotta in laboratorio. Molto cara sul mercato, garantisce un forte ritorno economico a chi la commercia: una dose da un decimo di grammo costa circa 30 euro (fino a qualche anno fa, però, i prezzi erano almeno 5 volte più alti). E’ ancora prevalentemente una droga «etnica», diffusa tra le comunità filippine e cinesi, ma sta prendendo terreno anche tra i consumatori italiani.