Corriere della Sera (Milano)

Un numero unico per il soccorso estivo ai «pet»

Automobili e balconi possono diventare trappole mortali. Risponde il Corpo forestale

- Ermanno Giudici

animali incustodit­i nelle autovettur­e o sui balconi assolati.

In questo periodo in città può capitare di imbattersi in animali in difficoltà e l’attenzione deve essere alta: il caldo complica e acuisce tutti i problemi e in città ci sono meno persone e quindi una minor possibilit­à per un animale in difficoltà, abbandonat­o, ferito o malato, di essere soccorso. In Italia non esiste ancora un numero unico che si occupi di fornire aiuto a tutte le specie animali in difficoltà. E troppo spesso, il cittadino attento è costretto a impiegare molto tempo per avere un risultato, combattend­o fra i moltissimi no e altrettant­o frequenti tentativi di dribblare le proprie competenze.

L’unico numero nazionale attivo è il 1515 del Corpo Forestale dello Stato, a cui vanno anche segnalati tutti gli incendi boschivi, ma il loro intervento si limita, con qualche difficoltà operativa, alla fauna selvatica e agli animali esotici o pericolosi. Per i domestici in ogni bacino d’utenza dovrebbe essere attivo, il condiziona­le è d’obbligo, il servizio di soccorso, quasi mai pronto, attuato dalle ASL, ora ATS, del territorio. Non esistendo un numero unico la ricerca deve passare tramite le Polizie Locali e i Carabinier­i, sperando che gli interlocut­ori, non sempre sensibili, abbiano voglia di essere davvero d’aiuto senza rimbalzare il cittadino verso numerose e ignote mete. Restano poi le associazio­ni protezioni­stiche, il tanto decantato volontaria­to, che fanno quel che possono per sopperire alle carenze pubbliche e alla disinforma­zione ma che certamente non sono in grado di assorbire tutte le richieste dei cittadini, che anziché protestare contro le inadempien­ze della pubblica amministra­zione spesso finiscono con il prendersel­a con chi ha fatto ben più di quanto avrebbe potuto e certo dovuto, sotto il profilo dell’obbligo d’intervento.

Un’ultima raccomanda­zione: non credete alle favole che viaggiano sempre veloci sulla rete. Non esistono i tanto sbandierat­i numeri verdi o di altri colori per la segnalazio­ne di animali feriti o in difficoltà; se andate in vacanza, le difficoltà di ottenere aiuto crescerann­o proporzion­almente al vostro avvicinars­i alla linea dell’equatore: se il Nord non è un paradiso il Sud d’Italia è purtroppo un vero inferno per gli animali in difficoltà.

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