PENNE E PIUME, IL MIRACOLO DELL’EVOLUZIONE

Aosservare una penna d’uccello se ne scopre la complessa struttura, e non potrebbe essere diverso, data la sua funzione: il volo. L’effetto è di leggerezza e resistenza, doti funzionali a quest’arte sublime. Le piume invece sono più semplici, servono solo a trattenere il calore intorno al corpo di grandi e piccoli volatori o dei pulcini che ancora non hanno conquistato il cielo. Penne e piume poi servono a comunicare. La loro bellezza è spesso connessa alla selezione sessuale e sono parte fondamentale di riti e parate. Come la ruota, ostentata nel corteggiamento dal pavone e fatta dalle penne della coda. Un trionfo di colori e disegni e miriadi di occhi finti che esplodono a raggiera e a contorno di quelli veri. La testa dell’uccello è infatti al centro della ruota. Perché quella girandola di occhi? Pare proprio sia l’occhio maschile che guida la scelta delle femmine. Penne e piume derivano dalle squame dei rettili. Ma qual è l’origine del volo? Su da terra o giù dagli alberi? Questa è la domanda così come la pongono gli studiosi. E la questione non è ancora risolta. Il ritrovamento di Archaeopteryx e di altri fossili di dinosauri bipedi forniti di penne fa pensare che gli uccelli si siano evoluti da dinosauri bipedi di terra, corridori. È una storia affascinante, da leggere nello splendido saggio «Piume» di Thor Hanson (il Saggiatore) da poco in libreria. Il sottotitolo è: “L’evoluzione di un miracolo della natura”. E lo sono davvero un miracolo, le penne e le piume degli uccelli.