Parisi: tocca a voi trovare soluzioni
L’invito a ricordarsi di quanti (pochi) lo hanno votato — un quarto dei milanesi aventi diritto — è come un mantra che rimbalza tra i banchi dell’opposizione. È l’incipit e la chiusura dell’intervento del capo dell’opposizione di centrodestra Stefano Parisi, che tornerà nel più sintetico discorso di Alessandro Morelli della Lega. Parisi chiude sul tema profughi. Perché «avevo proposto di fare un piano condiviso in piena campagna elettorale. Ma allora avete detto no e dunque oggi che avete la responsabilità di governo trovate voi le soluzioni». Poi liquida come «retorica dell’antimafia» la commissione di Gherardo Colombo; dice al sindaco Sala che «ha perso tempo ad andare a Londra... mentre noi parliamo a Parigi hanno già introdotto le leve fiscali per attrarre investimenti»; chiede discontinuità su tutto, Pums, politiche sociali, Scali ferroviari.
Nel tempo a loro disposizione, i consiglieri si rivolgono a Sala per parlare a Renzi, che oggi sarà in visita a Milano. Così è per Mariastella Gelmini, coordinatrice regionale di Forza Italia e consigliere comunale, la quale si augura «che la visita del premier non sia una passerella ma venga per dare numeri certi sulle risorse e sugli uomini da destinare alla sicurezza». Vola alto e cita Montanelli per parlare di immigrazione. E Montale («la cultura non si fabbrica») invitando chi è al governo della città ad abbandonare il «dirigismo» dell’era Pisapia e ad ascoltare la gente, i commercianti in primis (su M4) e le associazioni di categoria che «il suo predecessore ha ignorato».
Intanto, fuori dall’aula, alla buvette, tiene banco Matteo Salvini. Il segretario della Lega dice: «Rimpiango Pisapia» e aggiunge: «Finché racconta balle (sui profughi) io esco a farmi un caffè. Dal mio sindaco mi aspetto serietà e verità».