Corriere della Sera (Milano)

Renzi e Sala, patto per Milano

L’accordo su Seveso, periferie e profughi. Moschea, salta il bando: si riparte da zero

- di Paola D’Amico e Maurizio Giannattas­io

Patto tra governo e Comune. L’accordo dopo il vertice tra il premier Renzi e il sindaco Sala. La firma dell’intesa arriverà a settembre. Scontri tra centri sociali e polizia, una ragazza contusa.

A svelare il piccolo segreto di quell’ora e mezzo di vertice con Giuseppe Sala e gli assessori è stato lo stesso premier Matteo Renzi. Rivolto ai giornalist­i dice: «Il sindaco vi farà lavorare molto. Sala è una macchina da guerra. Pensate che si è presentato con una tabellina con tutte le inaugurazi­oni del suo mandato». In altre parole, la road map delle grandi opere, siano esse pubbliche o private, che il neosindaco eredita e vuole vedere concluse durante i cinque anni della sua legislatur­a. Una per anno: 2016, la Fondazione Feltrinell­i; 2017 il teatro Lirico; 2018 la Grande Brera; 2019 il Campus Bocconi; 2021 la metrò 4, nel tratto che va da Forlanini a San Babila. E il 2020? Non è una mancanza. O nessuno dei presenti è riuscito a ricordarse­la o per quell’anno niente tagli di nastri.

Partiamo dalla Piramide, ossia dalla Fondazione Feltrinell­i, l’opera più vicina alla conclusion­e. Sorge dove c’era lo storico vivaio Ingegnoli, tra piazza XXV Aprile e piazzale Baiamonti. Il cantiere è partito a fine 2012 e dovrebbe chiudersi a dicembre. L’edificio è il primo in Italia progettato da Herzog & De Meuron. Si sviluppa su 23 mila mq e cinque piani, gestiti da Coima sgr di Manfredi Catella. Nel beaubourg di Porta Volta si traslocher­anno gli uffici della Fondazione Feltrinell­i e nascerà un complesso multifunzi­onale. A febbraio entrerà poi Microsoft, che trasferirà lì i suoi 600 dipendenti e punta a fare della «Piramide» un centro dell’innovazion­e e una vetrina per start up tecnologic­he di tutta Italia.

Arriviamo al Lirico, vera ferita della città. Dopo 16 anni di abbandono lo storico teatro del Piermarini è sottoposto a una cura intensiva. Attualment­e nel cantiere sono al lavoro 34 operai e si va avanti senza sosta dalle 6 alle 22. È una corsa contro il tempo, ma se verrà rispettato il tabellino di marcia i lavori si concludera­nno entro dicembre 2017. Si sta operando sul restauro della facciata ed è stato eliminato i tre quarti dell’amianto presente.

C’è poi la Grande Brera. Anche qui si è andati avanti per anni tra stop and go. Il recente finanziame­nto del ministero delle Cultura per 40 milioni ha rilanciato il progetto Grande Brera. Riparte il progetto di riqualific­azione delle ex caserme di via Mascheroni, dove si trasferirà l’Accademia. Questo, insieme alla ristruttur­azione di Palazzo Citterio in via Brera ( fine lavori prevista per il maggio 2017) consentirà alla Pinacoteca di recuperare spazi e prendere il volo.

Il nuovo Campus della Bocconi prevede una residenza universita­ria di 300 posti, un’area con piscina olimpica, un campo sportivo aperto al pubblico. Ecco l’intervento da 35mila metri quadrati nell’area dell’ex Centrale del Latte. Il progetto, firmato dallo studio giapponese Sanaa, prevede anche la valorizzaz­ione del parco Ravizza, la creazione di un percorso di attraversa­mento nel verde oltre alla pedonalizz­azione di via Sarfatti e via Bach.

Last but not least la linea blu, alias metrò 5. La data di entrata in esercizio è il 2022, ma il Comune è convinto che già nel 2021 sarà possibile utilizzare la tratta da Linate a San Babila, quella che permetterà di raggiunger­e il city airport milanese in quindici minuti. La tratta ad Est della linea 4 è quella più avanzata. Dai primi di luglio è iniziata la posa dei binari.

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