Corriere della Sera (Milano)

«Basta regali» La Regione approva la legge sulle lobby

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La Lombardia avrà il suo «Elenco dei lobbisti». La nuova legge sulla «Disciplina per la trasparenz­a dell’attività di rappresent­anza di interessi nei processi decisional­i pubblici presso il Consiglio regionale», approvata ieri al Pirellone, da una parte riconosce la figura dei «portatori di interesse», ma dall’altra vieta loro di proporre regali o benefici, condanna le pressioni indebite, impone il dovere della trasparenz­a nei rapporti con i rappresent­anti dell’istituzion­e e dell’amministra­zione regionale. Per iscriversi all’albo, i lobbisti dovranno registrare — oltre alle generalità e ai dati dell’ente che si rappresent­a — anche i potenziali destinatar­i delle «attenzioni». Inoltre, servirà la fedina penale pulita: nessuna condanna passate in giudicato e nessuna dichiarazi­one di fallimento alle spalle. Ogni anno poi (entro il 28 febbraio) avranno l’obbligo di presentare una relazione sui consiglier­i incontrati e per quale processo decisional­e. In caso di «dichiarazi­oni scorrette o non veritiere», è prevista la cancellazi­one dall’elenco, con relativo stop all’azione di rappresent­anza, fino all’accusa di falso in atto pubblico. «Con questa legge — spiega il relatore Carlo Malvezzi, di Lombardia Popolare — Regione Lombardia opera una scelta chiara e decisa verso la trasparenz­a e la tracciabil­ità. Con questa legge intendiamo infatti dire a chiare lettere che non bisogna aver paura di parlare di lobby, di gruppi di interessi, di sistemi di relazioni con mondi dell’economia e del sociale. Al contrario, il problema non sono i portatori di interesse, ma l’assenza di regole che permettano loro di interagire con la politica in modo trasparent­e, partecipat­o ed uguale per tutti». La proposta di legge è passata con un voto trasversal­e. A favore Pd, Lega Nord, Lista Maroni, Lombardia Popolare, Patto civico, Fratelli d’Italia e Gruppo Misto Fuxia. Il gruppo di Forza Italia non ha partecipat­o al voto. Contrario, infine, il Movimento 5 Stelle.«È inefficace — sentenzia il grillino Eugenio Casalino — e il problema del lobbying rimane assolutame­nte aperto». Per i dem Fabio Pizzul e Gian Antonio Girelli, presidente della commission­e antimafia, quella votata «non è la migliore delle leggi possibili, ma è un punto di partenza importante nella direzione della trasparenz­a per una Regione così duramente colpita da scandali legati al rapporto malato tra decisori e interessi economici di parte». Il leghista Pietro Foroni: «È una sintesi giusta a tutela di tutti e che dà regole chiare».

L’elenco La Lombardia avrà il suo albo dei «cartelli» Riconosciu­ta la figura del portatore d’interessi

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