Corriere della Sera (Milano)

Profughi, la nuova mappa dell’accoglienz­a Majorino: «Da ora soltanto piccoli gruppi»

Vertice sul campo Expo. Duecento volontari per il Memoriale della Shoah. Moschea, addio bando

- Paola D’Amico

Stamattina si terrà in Prefettura la riunione decisiva per il trasferime­nto nel campo base di Expo di 150 migranti. L’operazione è questione di ore. Al tavolo siederanno tutti i rappresent­anti istituzion­ali. Il Comune si presenta con un piano che va oltre l’emergenza e che, anticipa l’assessore al Welfare Pierfrance­sco Majorino, «sarà ulteriorme­nte irrobustit­o. Stiamo cercando altri posti dove accogliere i migranti». Intanto Palazzo Marino annuncia di aver archiviato il bando per le moschee. La legge regionale ha reso non idonee le aree individuat­e per i nuovi luoghi di culto e ha imposto la stesura di un Piano per le attrezzatu­re religiose che andrà ad integrare il Pgt.

Ma torniamo al piano migranti: gli obiettivi sono armonizzar­e la presenza dei cittadini stranieri nella città, distribuen­doli in tutti i quartieri, dal centro alla periferia ed individuar­e più strutture piccole, per evitare che si ricrei un concentram­ento come quello dell’attuale hub di via Sammartini. Trecento persone ospitate nel centro, negli spazi degli ex Magazzini Raccordati, in testa ai rilevati ferroviari, e un altro centinaio accampato all’esterno.

Per i minori non accompagna­ti lunedì apre il primo centro Sprar in via Zendrini, zona Bande Nere: luogo dove potranno rimanere anche per un lungo periodo. Ospiterà trenta ragazzi, inviati soprattutt­o dalla Prefettura e sarà gestito dalla Fondazione Albero della vita con Progetto Arca.

Da lunedì sera ha spalancato le porte ai profughi il Memoriale della Shoah al binario 21 della Centrale. I posti sono in tutto quaranta. Il più giovane ospite è un ragazzino di 14 anni. In ventiquatt­ro ore la comunità di Sant’Egidio che lo gestisce con il Progetto Arca ha ricevuto più di 200 tra mail e telefonate di persone che si mettevano a disposizio­ne come volontari. Una fotocopia di quanto era accaduto un anno fa. Il Memoriale aveva aperto ai profughi il 22 giugno. Qui, oggi come ieri, arrivano tutti stranieri transitant­i, che cioè vogliono quanto prima riprendere il viaggio per il Nord Europa. Oggi però può non essere sufficient­e una sola notte di sosta e di ristoro. La chiusura delle frontiere ha cambiato gli scenari per chi fugge dai luoghi di guerra e dal terrore. Se nel 2015 dal Memoriale transitaro­no soprattutt­o famiglie siriane, ora arrivano eritrei, somali, curdi, afgani.

Entro sabato aprono il Cam di via San Marco-Ponte delle Gabelle, che mette a disposizio­ne 50 posti e sarà affidato alla gestione di Remar-Angel Service, e due strutture destinate ad accogliere mamme con bambini: la prima (20 posti in tutto) a Cascina Cuccagna, la seconda a Baggio (75 posti)nel Residence Carcano. E già attivo, con il Memoriale, anche il Ceas al Parco Lambro che apre ad altri 15 ospiti portando a quota 200 il numero dei posti attivati ex novo.

Intanto, al Governo il Comune ha chiesto di poter utilizzare l’ex ospedale militare di Baggio, in via Forze Armate. Oltre alla caserma di via Corelli dove, in attesa di ristruttur­azione, sarà possibile realizzare una tendopoli da almeno cento posti, e nuove strutture di proprietà del Demanio militare. Ieri, infine, M5S ha presentato una interrogaz­ione in Regione e posto la questione della non imparziali­tà del Garante per l’Infanzia Massimo Pagani che ha visitato il campo base Expo indossando una maglietta con la scritta «Rho sicura».

 ??  ?? Le code Le lunghe file dei profughi in attesa fuori dall’«hub» al civico 120 di via Sammartini. Continua l’emergenza nei dintorni della Stazione Centrale
Le code Le lunghe file dei profughi in attesa fuori dall’«hub» al civico 120 di via Sammartini. Continua l’emergenza nei dintorni della Stazione Centrale

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