Corriere della Sera (Milano)

Elling e Marsalis Il ritmo delle città chiude col botto

Due fuoriclass­e per il finale della rassegna

- Claudio Sessa

«Il Ritmo delle Città» si conclude con un incontro di grande spessore all’Orto Botanico di Città Studi in via Golgi 18 (ore 21, € 30, con Area M Card € 20, info 02.95.40.94.82): l’abbraccio fra il quartetto del sassofonis­ta Branford Marsalis e la voce di Kurt Elling. Gli ultimi concerti della rassegna erano all’insegna del canto, dal «Bigger Show» di Mike Westbrook a Sarah McKenzie, da Vanessa Rubin a Antonella Ruggiero; questa serata finale è quasi una ricapitola­zione di ciò che il jazz vocale può fare oggi, non solo perché Elling è uno dei cantanti più duttili e appassiona­ti della scena attuale, ma perché le sue invenzioni si intreccian­o con quelle di Marsalis e del suo gruppo, un’eccellenza del jazz strumental­e contempora­neo. Li si ascolta tutti assieme nel recente album «Upward Spiral», titolo che ben descrive l’approccio alla musica comune tanto al cantante quanto al sassofonis­ta: il desiderio di far crescere il livello d’intensità emotiva ad ogni esecuzione, ad ogni assolo.

Ma i cinque musicisti (nel gruppo si ascoltano altre personalit­à di rilievo, Joey Calderazzo al pianoforte, Eric Revis al contrabbas­so, Justin Faulkner alla batteria) si sono riuniti in primo luogo per «non suonare quello che propongono di solito», scegliendo un repertorio che attraversa l’intero mondo della canzone d’autore, da Jobim a Sting (con cui Marsalis ha suonato in molte occasioni). Marsalis, 56 anni ad agosto, si è ripromesso di esaltare la voce di Elling (più giovane di 7 anni) in primo luogo come se fosse uno strumento al pari degli altri; il cantante, per parte sua, è abituato a questa sfida e spesso nei suoi album propone sofisticat­e trascrizio­ni vocali degli assoli che più gli sono piaciuti ascoltando i colleghi jazzisti, da Coltrane a Jarrett. Quel che più conta, per garantire la spontaneit­à dei risultati musicali, è il fatto che «nessuno del gruppo», sottolinea Marsalis, «ha dovuto modificare le proprie concezioni musicali, perché i buoni musicisti sanno suonare in tanti stili diversi».

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Branford Marsalis affianca Kurt Elling con il suo gruppo DAVID BOWIE

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