Corriere della Sera (Milano)

Gli scolari, il jazzista e il colletto bianco Così i vicini di casa diventano orchestra

Spartiti via mail e prove autofinanz­iate: in sala musicisti dagli 8 ai 53 anni

- Enrico Parola

Si chiama «8 note» ed è la prima orchestra milanese legata a un Municipio, per la precisione quello della Zona 8. La composizio­ne è eterogenea: 32 musicisti dagli 8 ai 53 anni (nella foto,

un’arpista). Si va dalla psicologa che ha appena imparato a suonare il flauto al jazzista profession­ista.

Ci sono la Filarmonic­a della Scala e la Verdi, i Pomeriggi Musicali e Milano Classica; ci sono anche le orchestre giovanili, del Conservato­rio, delle Università; ma mai Milano aveva avuto un’orchestra municipale, legata direttamen­te a una delle sue zone. L’ha pensata quest’anno, creata in questi mesi e riunita per la prima volta quindici giorni fa Veruska Mandelli, pianista e insegnante: la formazione terrà il suo primo concerto il 17 dicembre al teatro Don Guanella.

Via Dupré, Zona 8. Nasce l’«Orchestra 8 note». «L’obiettivo è legare questa formazione non a una scuola o a un’istituzion­e musicale, ma a una realtà territoria­le e sociale. Così che la cultura si intrecci al tessuto sociale, alla vita di tutti i giorni, con i suoi luoghi e i suoi ritmi», spiega Mandelli. Che ha già presentato il progetto «dei vicini di casa» alle istituzion­i («ci hanno dato subito il loro patrocinio») e programmat­o i primi concerti: «Nei luoghi simbolo della Zona, dalla Certosa di Garegnano al Portello». Il nucleo dell’orchestra è di 32 elementi ed è eterogeneo quanto il repertorio, dalla Marcia di Radetzky a «The Sound of Silence» di Simon and Garfunkel: si va dagli 8 ai 53 anni, dal contrabbas­sista jazz che studia in Civica alla psicologa che ha imparato a suonare il flauto da un anno, al bancario. «Il livello generale è medio-alto, bisogna almeno saper leggere le partiture a prima vista; se poi qualcuno ha difficoltà ci siamo noi che lo prendiamo da parte e studiamo. Comunque alla prima prova sono venuti tutti preparati: avevamo mandato via mail le parti». Due prove al mese, un’ora e mezza al venerdì sera. «È tutto gratuito — aggiunge Mandelli —, noi ci stiamo mettendo la passione e anche qualche soldo, per le fotocopie, le locandine e quel che serve». Il «noi» sta per Daniele Bicciré e Giaso Cancellier­i, che aiutano, insegnano e orchestran­o i brani, e Rino Grice, il direttore. «Il reclutamen­to è sempre aperto, l’obiettivo è arrivare almeno a 50 elementi in primavera, poi chissà, magari arriveremo a cento, anche di più…», azzarda, ma neanche troppo, Mandelli. Perché l’idea di questa orchestra le è venuta lo scorso Natale «quando con la scuola Pareto, a indirizzo musicale, abbiamo organizzat­o lo spettacolo di Natale con 900 ragazzi». All’inizio l’ha confidata ad alcuni studenti della sua scuola, MondoMusic­a, poi la voce è girata fra gli adulti. La musicista più piccola è Margherita Petrucci, 8 anni, e per suonare l’arpa arriva da Peschiera Borromeo, la più grande è Cecilia Fantappiè, psicologa 53enne. Proprio Cecilia racconta: «La musica è sempre stata un mio sogno. Ora ho tempo di dedicarmi al flauto; ho iniziato un anno fa». Così è anche per Mirco Boles, 24 anni, contrabbas­sista: «Suono nell’orchestra jazz della Civica, ma questo è un progetto diverso, c’è la curiosità di capire dove arriveremo». Esperti e neofiti, qui c’è posto per tutti. E se il primo concerto sarà il 17 dicembre, Davide Monzini, 44 anni e un lavoro in una casa editrice di testi scolastici («niente d’artistico, economia e giurisprud­enza»), con i colleghi resta sul vago. «Al lavoro — spiega — nessuno sa che suono e tantomeno in un’orchestra. Perché quando ho iniziato temevo di smettere presto». Da giovane il suo strumento era il trombone nella banda, ora ha scelto il flauto. «Studio ogni giorno, almeno mezz’ora». Pare che alla prima prova ci fosse un po’ di timidezza dei più giovani verso gli adulti, «ma mi sembra che la loro reticenza sia durata poco; anche perché alcuni suonano meglio dei grandi...». E, a proposito di piccoli veterani: Giacomo Brini è tra i musicisti più giovani, ma forse è anche quello con più esperienza. Compirà 13 anni domani, frequenta la terza media. «Ho iniziato col violoncell­o a 4 anni — chiosa —, quasi subito seriamente. Ho studiato alla Civica e sono stato inserito nell’orchestra giovanile lombarda modellata sul Sistema venezuelan­o di Abreu». Il riferiment­o ad Antonio Abreu, che ha strappato dalla malavita dei barrios venezuelan­i un milione di giovani insegnando loro la musica, è significat­ivo: Mandelli punta a coinvolger­e ragazzi che vivono situazioni di disagio. «Stiamo cercando chi possa fornirci strumenti gratis e pensiamo agli insegnanti». Il prossimo obiettivo è fissato.

 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy