I preziosi gessi di Brera finalmente esposti
Erano collocati in spazi frequentatissimi, tra aule e corridoi di passaggio, a rischio di involontari danni. Da qualche giorno invece hanno una dimora tutta per sé: un deposito nei sotterranei del seicentesco palazzo, appositamente risanato e protetto da sistemi di sicurezza. Sono 43 tra i più importanti gessi storici dell’Accademia di Brera, modelli di studio e di copia per gli allievi dei corsi fin dal 1776: in quell’anno la scuola fu fondata da Maria Teresa d’Austria con l’intento illuminato di rendere pubblico e aperto a tutti l’insegnamento delle arti. L’operazione di salvaguardia e rivalutazione di queste sculture è iniziata nel 2009 con il restauro del «Napoleone come Marte Pacificatore» di Antonio Canova, statua in gesso per l’omonimo bronzo collocato nel cortile, oggi collocata con i suoi tre metri in una sala della Pinacoteca. Ma gli esemplari della gipsoteca braidense sono diverse centinaia, suddivisibili in tre categorie: un primo gruppo di calchi da statue classiche che risale agli esordi dell’istituto, subito dopo la fondazione, un secondo nucleo ottocentesco che riproduce prototipi rinascimentali, quattro e cinquecenteschi, e un terzo che raccoglie opere originali di artisti lombardi tra XIX e XX secolo. La collezione appartiene al patrimonio artistico dell’Accademia che vanta anche una quadreria, un gabinetto dei disegni e delle stampe, una fototeca, un archivio e una biblioteca storica. I primi 43 pezzi sono d’ora in poi fruibili dal pubblico su richiesta.