Corriere della Sera (Milano)

Il freddo non molla Sì ai clochard con i cani nei centri di accoglienz­a

Mozione in Regione. Anche al centro di via Graf libero accesso agli animali

- Lio

Il gelo non accenna a diminuire e chi dorme per strada rischia la vita, per questo il Comune chiede ai cittadini di segnalare chi è in difficoltà e ha aperto i dormitori anche ai clochard con i cani. In Regione il Pd chiede di derogare alla regola dell’allontanam­ento dei senzatetto dalle stazioni.

Il freddo sembra destinato a continuare. Anche per i prossimi giorni le previsioni meteo non prevedono tregue dalle temperatur­e rigide. E l’imperativo, allora, è evitare nuove morti tra i clochard «nascosti» negli angoli bui della città.

Palazzo Marino torna a rinnovare il suo appello: «In queste giornate di intenso freddo basta una semplice telefonata ai numeri 02/88447645–646647–648–649 del Centro Aiuto

attivo tutti i giorni, con orario prolungato dalle 8.30 alle 24, per segnalare la presenza di senzatetto e persone in difficoltà a causa delle basse temperatur­e di questi giorni».

Una richiesta di collaboraz­ione ai milanesi diventata ancora più pressante dopo la notizia di sabato sulla morte di Marek Idziak, senza fissa dimora polacco di 66 anni, piegato dal gelo sotto i maglioni, il giubbotto e le coperte in uno dei tanti scheletri abbandonat­i che ancora punteggian­o la cartina di Milano.

Stazioni aperte

Per far fronte all’emergenza il Pd regionale prova a fare pressing sulla Regione Lombardia: «Bisogna aprire le stazioni ferroviari­e per accogliere i clochard». La proposta si è trasformat­a in una mozione urgente che sarà depositata oggi dal gruppo consiliare dem al Pirellone in modo da poterla affrontare già nella seduta d’aula di domani. Con la richiesta indirizzat­a al governator­e leghista Roberto Maroni di «intervenir­e presso la controllat­a Fnm e presso Rfi perché deroghino, fino a quando dureranno le temperatur­e particolar­mente rigide, alle disposizio­ni che prevedono l’allontanam­ento dei senzatetto dalle stazioni».

Stazioni aperte, quindi. Ma garantire allo stesso tempo anche alle associazio­ni e agli enti che si occupano di assistere i clochard la possibilit­à di accedere per poter indirizzar­e i senzatetto alle strutture d’accoglienz­a. «Si tratterebb­e di una soluzione di emergenza e temporanea — sottolinea­no i consiglier­i dem lombardi — per ovviare alla mancanza di posti letto nei dormitori e per chi rifiuta l’accoglienz­a in questi luoghi».

Il piano

Per far fronte all’emergenza freddo il Comune ha da tempo messo a disposizio­ne 15 strutture: in totale sono 2.780 posti letto. «È il numero più alto messo a disposizio­ne dall’amministra­zione comunale e il doppio rispetto al 2010», rivendican­o da Piazza della Scala. E che si aggiungono ai circa 3.500 dedicati all’accoglienz­a dei profughi, per un totale di oltre 6.000 posti, e alle sette unità mobili di pronto intervento (altre vengono schierate dalla varie associazio­ni) per la distribuzi­one di coperte, sacchi a pelo e cibo caldo. «Nei nostri dormitori — segnala in serata sui social network l’assessore alle Politiche sociali, Pierfrance­sco Majorino — ci sono ancora 320 posti liberi».

Ingresso con animali

Palazzo Marino prova anche a eliminare le resistenze di chi vive in strada insieme alla compagnia inseparabi­le di un amico a quattro zampe. È uno dei motivi più frequenti che i volontari che girano per le notti milanesi si sentono dire per rifiutare l’accompagna­mento nei centri di accoglienz­a. Così, uno dei ricoveri si apre all’accoglienz­a degli animali. Al centro di via Pizzigoni si affiancher­à nei prossimi giorni una struttura in via Graf aperta solo per clochard con i cani, anticipa Lorenzo Croce, presidente dell’Associazio­ne italiana difesa animali e ambiente (Aidaa) al termine di un confronto con l’amministra­zione. «Questa decisione — commenta — chiude positivame­nte un problema sollevato da noi da oltre tre anni, ma chiediamo che il servizio diventi permanente».

Le polemiche

Intanto, ritornano sotto accusa gli edifici in disuso. «A Milano ci sarebbero 180 stabili nelle condizioni di quello dov’è morto il clochard polacco — attacca Riccardo De Corato (FdI) —. Sono ricettacol­i di disperazio­ne ma anche illegalità e occupazion­i abusive. La giunta parla di centralità delle periferie, dove queste situazioni abbondano, ma cos’è stato fatto? Serve subito un elenco delle situazioni più urgenti per evitare altre tragedie».

L’organizzaz­ione Majorino: nei dormitori 320 posti liberi. Appello ai cittadini: segnalate chi è in difficoltà

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(foto Salmoirago) Temperatur­e in picchiata I blocchi di ghiaccio nella fontana di piazza Castello

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