LA DIVISA E IL VIGILE DA CAMBIARE
Se lo scandalo è la divisa — e lo è — si ha il dovere di essere sinceri. Quella indossata peggio dal comandante Piacentini non mostra i sinistri fregi da «Hauptscharführer», ovvero maresciallo maggiore della «Freiwillige Division Wallonien», formazione paramilitare nazista, quanto quella che porta le insegne e i gradi della polizia municipale del Comune di Biassono. Il capo dei vigili della cittadina brianzola ha postato su Facebook una foto che lo ritrae con l’uniforme della divisione fedele a Hitler accompagnata dal concetto che «se ripristinassimo le Ss, risolveremmo tanti problemi». Sono seguite le scuse più goffe e le polemiche più roventi. La dissociazione dei gruppi antifascisti e di tutte le persone dotate del bene dell’intelletto.
«È stata una leggerezza», sostiene Piacentini, fornendo attestati di antifascismo cristallino, assicurando che episodi analoghi non accadranno più e ammettendo una passione sfrenata per le divise che lo ha portato sulla strada cattiva del web. Goliardia, insomma. Resta da capire se tanta spensieratezza è consentita a un pubblico ufficiale della Repubblica. Lo stesso sindaco leghista di Biassono è intervenuto a censurare il suo comandante minacciandone la rimozione. Il responsabile dell’amministrazione ha dimostrato di avere le idee chiare, non ha certo bisogno di suggerimenti. Lo sa da sé che, invece di ripristinare le Ss, per risolvere almeno uno dei problemi del suo Comune basterebbe un semplice cambio. Quello al vertice dei vigili.