Rifugi di sbandati «Abbattete quelle ex scuole»
La protesta dei residenti di Chiesa Rossa e Vigentino
Era la scuola media del quartiere Chiesa Rossa: da quindici anni è in stato di totale abbandono, occupata, sgomberata, rioccupata prima dai rom poi da stranieri e senzatetto. L’ex scuola di piazzale Abbiategrasso, intitolata a Silvio Pellico, fu chiusa perché risultò troppo costoso restaurarla. Per anni è stata cannibalizzata. È circondata da un verde rigoglioso che ora protegge dallo sguardo dei curiosi chi lì si rifugia. Negli anni dal vecchio istituto scolastico è stato portato via tutto ciò che poteva essere riutilizzato: gli infissi per primi.
In questi giorni i cittadini che si sono organizzati con un gruppo social, «Baia del re», raccolgono firme per una petizione da inviare al sindaco Beppe Sala: quattrocento le adesioni in pochi giorni e ora si passerà dal web alla raccolta con i banchetti, in strada. I residenti chiedono che sia applicato il nuovo regolamento edilizio che impone anche ai privati la messa in sicurezza. O, meglio ancora, che l’edificio sia abbattuto. «La scuola non è più di proprietà comunale — ricorda uno dei portavoce del gruppo, Umberto Maggi —. È finita nel piano municipale di dismissioni e consegnata al fondo Bnp Paribas nel 2007. Non ci interessa cosa faranno al posto dell’edificio, ciò che conta è che si ponga fine al più presto a una vicenda indecorosa. Non si può lasciare un luogo così degradato, che calamita altro degrado nel cuore di un quartiere popolare». Il presidente di Municipio 5, Alessandro Bramati, condivide in pieno la posizione dei residenti e dal canto suo ha già ripetutamente sollecitato un intervento degli uffici di Palazzo Marino. A poca distanza, in linea d’aria, tra le vie Ghini e Martinelli, c’è un’altra scuola elementare chiusa da tempo per presenza di amianto. Il Comune ha deciso che deve essere demolita. In teoria, stando al cartello di inizio lavori, l’abbattimento avrebbe dovuto terminare la prossima primavera. Ma oggi i lavori neppure sono cominciati. «Sono state trovate tracce di amianto anche nelle piastrelle — spiega Bramati — e questo ha portato alla necessità di una variante». Non più 70 metri quadrati ma mille da bonificare. Intanto, in attesa che la burocrazia faccia i suoi passi, anche la scuola di via Ghini, quartiere Vigentino, anch’essa a ridosso di un quartiere di case popolari, è oggetto di occupazioni.
Tornando a piazzale Abbiategrasso, la cessione della scuola al fondo privato l’ha portata a uscire dalla mappa delle aree degradate del Comune, «che dice di non essere più responsabile delle occupazioni», aggiunge Maggi. Il destino dell’edificio ormai fatiscente è legato a quello del mastodontico piano di vendita di immobili pubblici che Palazzo Marino avviò tra il 2007 e il 2008, affidando a due fondi della Bnp Paribas oltre 100 immobili per un valore che all’epoca si aggirava sui 355 milioni di euro. Il Comune incassò subito 215 milioni di euro e Bnp Paribas iniziò a gestire la valorizzazione e la vendita degli stabili. Da allora è stata ceduta la metà del patrimonio (tra cui molti pezzi di pregio come il palazzo storico di via Morigi 8, lo stabile di corso Como 11, l’ex teatro di via Pietro Mascagni) ma il flusso di dismissioni è strozzato dalla crisi e non è ancora concluso. Lo scorso anno la chiusura dei due fondi immobiliari affidati a Paribas è stata prorogata fino al 2019. A questo è legato anche il destino dell’ex scuola di Chiesa Rossa.