Corriere della Sera (Milano)

Parini, bonus al 75% dei prof In rivolta i dieci non premiati

Il caso al liceo. Freddo, lamentele per gli istituti chiusi

- Cavadini

Se il bonus di merito ai professori va a tre insegnanti su quattro, il rischio è che gli esclusi vivano il premio come una punizione. E così è infatti successo al liceo classico Parini dove il preside Giuseppe Soddu, assegnando il premio introdotto con la riforma, ha escluso dieci professori su 40. I quali hanno scritto una lettera in cui sostengono come la proporzion­e fra premiati e non premiati faccia emergere più gli ultimi che non i migliori (il 75%). In tutta risposta Soddu ha chiesto al provvedito­re di sanzionare i «ribelli».

Se il bonus di merito ai professori va a tre su quattro allora sembra piuttosto una punizione per i pochi esclusi. Così dicono i docenti «bocciati» e scatta la protesta. E anche la controprot­esta del preside che chiede al provvedito­rato di sanzionare il gruppo degli scontenti.

Fa discutere, di nuovo, il premio della discordia introdotto con la riforma Renzi che tanti docenti in tutto il Paese hanno rifiutato in partenza, e questa volta il caso è esploso allo storico liceo classico Parini dove a mobilitars­i è un gruppo di prof «senior»: «Quella graduatori­a è inaccettab­ile, discrimina­toria».

Ieri al rientro dopo le vacanze alta tensione nella scuola di via Goito, con il preside da una parte, gli esclusi dall’altra e l’imbarazzo di tanti colleghi. Il caso scoppia appena prima della pausa di Natale. Quando è reso noto l’elenco dei professori premiati, il conto è presto fatto. Chi non è nell’elenco («solo dieci professori in tutto la scuola») prende carta e penna e scrive al preside Giuseppe Soddu, ai colleghi, al provvedito­rato, al ministero: oggetto della lettera, l’Esclusione. Perché, sostengono questi docenti, vista la proporzion­e fra premiati e non premiati il bonus fa emergere questi ultimi più che i migliori.

Nei corridoi della scuola di via Goito discussion­i accese, chi parla di «intento punitivo» e chi ricorda che l’operazione merito è seguita da un Comitato di valutazion­e di cui fanno parte oltre il preside anche docenti, genitori e studenti. Come dire: un processo trasparent­e e condiviso. Non è così però secondo i firmatari della lettera di protesta, che si dicono penalizzat­i, umiliati, isolati. Con i colleghi hanno parlato di «ricadute morali e psicologic­he per i punteggi assegnati dal preside».

Un insegnante (nella maggioranz­a dei premiati) cerca una sintesi e spiega così il pasticcio del bonus al Parini: «I criteri per l’assegnazio­ne del premio sono stati definiti dal Comitato ma delineano un modello di docente che in effetti non corrispond­e agli esclusi». «Non hanno dato il bonus ai più severi», è l’interpreta­zione di più studenti.

Il caso resta aperto e interverrà il provvedito­rato. Perché la lettera dei professori è inviata il 19 dicembre ma pochi giorni dopo a prendere carta e penna è il preside Soddu, alla guida del liceo di via Goito da tre anni, che scrive all’Ufficio scolastico e chiede l’avvio di un procedimen­to disciplina­re nei confronti di chi ha firmato il documento. Adesso i professori saranno convocati negli uffici di via Soderini dove valuterann­o il caso ed eventuali sanzioni.

E continua la discussone sul premio ai professori migliori (duecento i milioni stanziati per l’anno 2015-2016, in media 23 mila euro per scuola) che nello stipendio di dicembre o in quello di gennaio c’è per un terzo dei docenti di ruolo. Con criteri diversi, bonus differenzi­ati, divisi in parti uguali assegnati ai singoli o a gruppi di docenti. E con proteste sin dall’inizio. Anche a Milano. Anche al Parini.

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(foto sopra), Il professor Giuseppe Soddu

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