Corriere della Sera (Milano)

«La nostra vita senza tetto con un cane per amico»

- di Sara Bettoni

«È moglie, figlia e amica insieme. Io rimango vivo fino a quando c’è lei, poi basta». Giovanni non lascia mai la sedia a rotelle a cui lo inchioda una malattia e Sheila, il volpino di Pomerania dai grandi occhi marroni accucciato sulle sue gambe. Con lei passa le giornate in corso Vittorio Emanuele, civico variabile, racimoland­o qualche soldo che i passanti gettano a fianco della ciotola azzurra con croccantin­i di prima qualità. Per lei rimane in strada e rinuncia al dormitorio. Sono circa 600 i senzatetto che preferisco­no passare la notte all’aperto, molti lo fanno per non separarsi dal proprio cane. Per venire loro incontro durante l’emergenza freddo il Comune da ieri ha aperto un’altra struttura per persone e quattrozam­pe in via Pizzigoni. Ospitalità (ma solo per uomini) anche al Palasharp.

L’incontro con Sheila risale a sei anni fa. «Prima aveva un padrone che la picchiava, poi l’Enpa l’ha affidata a noi. Ricordo ancora il giorno, era il 13 febbraio. Volevo fare un regalo a mia moglie per San Valentino, ma questa testona piangeva e si è fatta sentire subito. Ora mia moglie è in cielo e io ho solo lei». La guarda con orgoglio e un po’ di gelosia. «Una volta hanno cercato di rubarmela mentre dormivo in piazza San Babila, poi l’ho recuperata grazie al microchip».

Attorno al Duomo si concentran­o le coppie cani-padroni. Qualche passo oltre Giovanni c’è un ragazzo, avrà nemmeno 30 anni, sdraiato sotto le coperte. Gli fa compagnia un cucciolo di pastore tedesco con guinzaglio nero, pronto a giocare con chiunque gli dia attenzione. Passa un altro senzatetto in sedia a rotelle, la vita arrotolata in uno zaino e qualche borsa legata alla spalliera. Un bastardino nero gli trotta al fianco, non si perdono di vista.

In largo Corsia dei Servi, davanti alle porte dei negozi che lasciano scappare calore, sta accucciato Charlie, un beagle piuttosto in carne. «Non mi lascia mai — racconta Roma, 37enne che si definisce cittadino del mondo —. Me l’hanno regalato che aveva solo 42 giorni, è bulgaro». Sono sempre in strada, con qualsiasi temperatur­a. Dormono vicini con altre coppie cani-padroni e si scaldano a vicenda. «Quando mi allontano mi segue con lo sguardo — continua —. Vorrei tornare in Germania, là è più facile trovare casa e lavoro. Il cane? Viene con me, avrà una stanza grande tutta per lui».

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(foto Furlan) Compagni Sheila, la cagnetta di un clochard
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(foto Furlan) Sotto i portici Uno dei senzatetto con cani che vivono attorno al Duomo

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