Valeria lascia l’auto in garage «Il viaggio sarà più semplice»
«All’alba siamo in molti a muoverci. Era ora che ci semplificassero un po’ la vita». Tira un sospiro di sollievo Valeria Cantoro, 34 anni, barista. Almeno tre giorni su sette ha il turno di apertura alla caffetteria 12Oz dove lavora, in via Torino: da casa sua, a Rozzano, esce poco dopo le 5. «Finora ho usato la macchina, ma ci mettevo quasi un’ora. Per di più guidare così presto non mi piace e dovevo anche pagare per parcheggiare in centro, girando per trovare posto perché a quell’ora nessuno si era ancora mosso liberando spazio».
Ieri la prima corsa con l’orario della metropolitana anticipato: ha parcheggiato l’auto al capolinea della M2 e si è inabissata. «Sulla banchina c’era già la gente che aspettava, ma quando ho cambiato a Cadorna e ho preso la M1 rossa, sul vagone non era rimasto neanche un posto a sedere». Insieme con la barista inauguravano il servizio altri dipendenti di pubblici esercizi, infermiere, colf, insegnanti, studenti. Al bar, anche i suoi colleghi facevano festa: «Arriviamo da fuori, facciamo le acrobazie per arrivare in orario quando dobbiamo accogliere i clienti della prima colazione» spiegano. Giulio Noviello, con lei dietro il bancone, arriva da Affori e aspetta a breve il secondo figlio: «L’orario anticipato del metrò mi velocizzerà il tragitto. Venti minuti di sonno in più vogliono dire molto, sarò meno stanco la sera e con due bambini piccoli anche questo è un regalo».
La vittoria è anche sul fronte ecologico, aggiunge Valeria: «In migliaia lasceranno a casa la macchina, è una manovra coerente e non solo a livello di immagine, per una città che vuole promuovere una mobilità sempre più sostenibile».