I SOCCORSI dei volontari dell’Enpa IN NUMERI
Salvati sette esemplari al giorno Non solo cani e gatti di casa anche tartarughe e cormorani «Oltre 2.700 interventi nel 2016»
Il ghiro in difficoltà nel box di un condominio, a Cusago, e lo sparviero intrappolato nella biblioteca di Novate milanese. Il capriolo caduto nel Naviglio e la tartaruga azzannatrice abbandonata a San Vittore Olona. Ma anche animali dai nomi curiosi: moscardini (piccoli roditori), uccelli di palude rari e protetti come i porciglioni, il pigliamosche, il minuscolo regolo. E, poi volpi, falchi pellegrini, cigni. Ogni giorno, in media, i volontari di Enpa Milano prestano soccorso a sette animali, senza distinzione tra domestici, esotici e selvatici: 2.475 in un anno i salvataggi. Numeri in crescita nel 2016, rispetto al bilancio dell’anno precedente. Non c’è un «118» per gli animali in difficoltà, abbandonati, persi, maltrattati. Ed è stata ridotta al lumicino la polizia provinciale, e dal 1 gennaio cancellato il Corpo forestale (assorbito dai carabinieri). Quello di Enpa è diventato un servizio ancora più prezioso. «I dati ci dicono che c’è un bisogno costante e non assolto di accudire una serie di animali — spiega Ermanno Giudici, presidente di Enpa Milano, tracciando il bilancio annuale — di cui non si occupa nessuno». L’associazionismo surroga le assenze del pubblico. «Ma le risorse non sono infinite e c’è crisi anche sul fronte dei volontari. Insomma non siamo un ente dei miracoli». La difficoltà più evidente è la mancanza un luogo dove ricoverare gli animali oggetto di recupero. «Per i selvatici feriti ci sono i Cras come Vanzago, dove essi vengono curati prima di essere rimessi in libertà quando ci sono le condizioni. Ma se il soccorso riguarda un agnello, un cavallo diventa tutto più complicato. Bisogna prima contattare un veterinario reperibile della Ats e poi cercare una cascina e un agricoltore che accetti di ospitare provvisoriamente il quadrupede». Per non parlare degli esotici: iguana e serpenti rischiano di rimanere orfani. La sensibilità nei confronti delle «altre specie» è aumentata ma «si sono contratte le possibilità di soccorso». E i fondi. Per partecipare al bando appena pubblicato dal Comune (massimo 8mila euro di contributo per associazione) «si devono presentare bilanci in perdita».
Enpa conta su una cinquantina di volontari in prima linea e altri che si occupano delle raccolte fondi più 15 veterinari che ruotano nella piccola clinica di via Gassendi 10. E dove molto più spesso i cittadini arrivano portando un animale raccolto ferito per strada. E ai cittadini Enpa lancia un appello: «Segnalate le emergenze reali, non maltrattamenti che non ci sono».