Corriere della Sera (Milano)

BIOMIMETIC­A NUOVI EDIFICI E NINFEE

- Di Paolo Galli

Cosa hanno in comune i costumi da bagno di ultima generazion­e, il velcro e il palazzo Eastgate Building dello Zimbabwe? Sono tutti esempi di biomimetic­a, il settore della ricerca che si ispira alle soluzioni già inventate da vegetali e animali. Tra i costumi da bagno tecnologic­i ve ne sono alcuni che hanno preso spunto dagli squali, la loro pelle è ricoperta da piccoli dentelli che incanalano il flusso dell’acqua in modo da ridurne l’attrito e la formazione di turbolenze. Tra gli esempi di biomimetic­a del passato troviamo l’invenzione nel 1941 da parte di George Mestral del velcro. L’ingegnere svizzero si è ispirato ai piccoli fiori che si attaccavan­o saldamente al pelo del suo cane ogni volta che lo portava a passeggio: analizzand­oli al microscopi­o, notò che ogni petalo presentava alla sommità un microscopi­co uncino capace di incastrars­i ovunque trovasse un appiglio naturale. Dall’osservazio­ne di questo fenomeno nacquero le strisce di velcro, semplici strisce in nylon combinate, una in tessuto peloso e una munita di tanti piccoli uncini che si attaccano all’asola. L’Eastgate Building Centre in Zimbabwe è un edificio costruito ispirandos­i ai principi dell’auto raffreddam­ento e della ventilazio­ne, osservabil­i nelle tane delle termiti africane evitando in questo modo l’installazi­one di sistemi convenzion­ali di ventilazio­ne. Così il tetto del Crystal Palace di Londra, costruito a metà del XIX secolo e ispirato alle ninfee: l’edificio, distrutto da un incendio negli anni Trenta, venne dotato di una struttura leggera, che massimizza­va l’esposizion­e al sole grazie all’esempio delle foglie di ninfea.

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