Il museo dell’Ape Car in miniatura
Francesco, 12 anni, ha raccolto pezzi da tutto il mondo È lui a dirigerlo. C’è anche il Calessino di Napolitano
MORBEGNO (SONDRIO) A sette anni amava giocare con le macchinine, come (quasi) ogni bambino della sua età. Ma quando la zia, giusto per cambiare, gli ha regalato un’Ape Car, Francesco si è appassionato al punto che oggi, a 12 anni, è il direttore di un museo dedicato esclusivamente ai modellini di questi veicoli a tre ruote prodotti dalla metà del secolo scorso. A quel primo Ape, modello Tm, il giovanissimo direttore ne ha aggiunti oltre quaranta in cinque anni, fino all’ultimo pezzo arrivato nella collezione del museo pochi giorni prima di Natale, un modello raro che riproduce in scala 1:18 l’Ape Calessino presidenziale realizzato nel 2008 per l’allora inquilino del Quirinale Giorgio Napolitano.
L’attività principale di Francesco Bongio, classe 2004, naturalmente è la scuola. Studio a parte però, tutte le energie sono concentrate sul suo museo. Per far funzionare le cose al meglio, il dodicenne ha arruolato la zia Silvia e la sorellina Giulia, già vice-direttrice a 9 anni. Ma c’è un ruolo per tutti i componenti della famiglia, dal cugino disegnatore ai genitori che, di volta in volta, vestono i panni di meccanico, accompagnatore o aiuto-guida nelle visite.
«Ho iniziato un po’ per caso — racconta Francesco —. La zia Silvia mi ha regalato un modellino e mi è piaciuto così tanto che ho subito iniziato a cercarne altri. In poco tempo è diventata una collezione e ho capito che mi sarebbe piaciuto creare qualcosa di mio. Con la zia abbiamo pensato a una specie di museo e siamo partiti, inizialmente in un locale dello studio dello zio».
Lo scorso anno, la prima sede del museo è diventata troppo piccola. «Ci siamo spostati in un altro locale più grande, dove abbiamo sistemato meglio il materiale», dice il direttore. Accanto agli oltre quaranta modellini di Ape Car, la collezione di Francesco comprende disegni, schede tecniche e materiale informativo e pubblicitario dei veicoli. Il ragazzino poi non ha posto limiti alla fantasia. «Nel tempo abbiamo ideato magliette, spille e calendari — spiega il 12enne —. Nel museo c’è il libro con le firme dei visitatori, le dediche e i commenti».
Tra i modellini ai quali il direttore è più affezionato ci sono, oltre al primo Ape Tm, «un pezzo che ho fatto arrivare dall’Olanda e un modello nuovo, moderno, prodotto in tiratura limitata». «Ma non ho certo intenzione di fermarmi, sono sempre alla ricerca di altri pezzi», aggiunge il direttore. Il museo apre su prenotazione e Francesco si occupa personalmente delle visite guidate. «Alla prima inaugurazione avevo 9 anni, ero troppo emozionato e mi vergognavo a parlare — ricorda il ragazzino —. Ora mi occupo io di tutto, presento il museo a bambini e adulti senza difficoltà. Tra i prossimi visitatori ci saranno i miei compagni della seconda media di Morbegno».
Per promuovere il suo museo, Francesco Bongio, con l’aiuto della zia ha creato un blog che aggiorna costantemente con tutte le novità. Per consultarlo è possibile collegarsi all’indirizzo http://museoapecar-morbegno.blogspot.it. Per le prenotazioni invece è necessario inviare una mail all’indirizzo museoapecarmorbegno@gmail.com. Le visite sono gratuite e per finanziare le attività della struttura il ragazzino si affida alla vendita dei gadget, che è possibile ordinare anche online.
E se il direttore ha solo 12 anni, la struttura di Morbegno, a cinque anni dall’avvio è tutt’altro che «roba da ragazzi». «Siamo affiliati al Circolo Morbegnese e all’Ape Club d’Italia — conclude Francesco Bongio —. A maggio parteciperemo a una mostra importante e poi non mancheranno altre novità e progetti».