Sala e Maroni l’omaggio tra selfie e tweet
Lo hanno accolto all’aeroporto di Linate. Hanno partecipato alle messa a Monza. Lo hanno salutato quando ha ripreso l’aereo per Roma. Come da programma sono state solo tre le istantanee «istituzionali» della visita di papa Francesco a Milano che ha preferito i luoghi degli ultimi a quelli del potere. Però bastano pochi minuti di vicinanza, perché sia il sindaco Beppe Sala sia il governatore della Lombardia, Roberto Maroni, postino messaggi di grande emotività: «Il Santo Padre ha appena lasciato Milano — scrive Sala —. La nostra città oggi ha ricevuto un grande dono con la visita del Papa: la conferma di dover continuare sulla strada dell’accoglienza e della solidarietà, insieme alla sfida di mettere la memoria al centro delle nostre vite. Milano non ha paura e continuerà a dare il suo contributo per realizzare, passo dopo passo, “l’impossibile” per dare nuova speranza al mondo di oggi e di domani. La nostra città non è mai stata spettatrice della sofferenza altrui, ma da oggi sappiamo che dobbiamo impegnarci ancora di più alla costruzione di un vero nuovo mondo». «Una vera emozione incontrare il suo sguardo e il suo sorriso: benvenuto a Milano e in Lombardia. Francesco è un Papa carismatico, di grande umanità e straordinaria simpatia», twitta Maroni. Ad attendere papa Francesco a Linate, oltre a Sala e Maroni, c’erano il Cardinale Angelo Scola, il prefetto Luciana Lamorgese, il sindaco di Segrate, Paolo Micheli e il presidente di Sea Pietro Modiano. Subito dopo il breve saluto alle autorità sia Maroni sia Micheli non hanno resistito. Hanno preso il telefonino. Clic. E via al selfie con il pontefice. L’unico che ha rinunciato allo scatto «personalizzato» è stato il sindaco Beppe Sala, ma le malelingue sostengono che si sia trattato solo di un problema tecnico: Sala non avrebbe troppo dimestichezza con i selfie.