Corriere della Sera (Milano)

Il debutto soft di Bianchi: abbassiamo i toni

Il presidente in pectore: concentria­moci sul servizio ai cittadini

- Di Rossella Verga

Slitta l’assemblea Atm e quindi la nomina del nuovo presidente, Luca Bianchi. Che ieri si è già presentato ai consiglier­i comunali in Commission­e Mobilità. Debutto soft: «Di Atm se ne parla troppo — ha sottolinea­to durante la seduta —. Ci sono stati toni accesi. Meno dichiarazi­oni sulla stampa e focalizzar­si sul servizio ai cittadini».

L’invito è ad abbassare i toni e a concentrar­si sul servizio ai cittadini. Chi sperava di sentire dalle parole di Luca Bianchi, 58 anni, presidente in pectore di Atm, linee d’azione su gare e fusioni eventuali e strategie per il futuro dell’Azienda trasporti è rimasto deluso. L’unico elemento programmat­ico anticipato dal manager scelto dal sindaco Beppe Sala per guidare la Spa di Foro Buonaparte riguarda un modus operandi. «Di Atm se ne parla troppo — ha sottolinea­to durante la commission­e congiunta Partecipat­e e Mobilità — ci sono stati toni accesi. Meno dichiarazi­oni sulla stampa e focalizzar­si sul servizio ai cittadini».

Luca Bianchi (proposto dal Pd) ha preso parte alla commission­e di Palazzo Marino insieme agli altri consiglier­i del consiglio d’amministra­zione indicati da Sala e in attesa di ratifica da parte dell’assemblea totalitari­a di Atm. Assente solo Oliviero Baccelli, la cui candidatur­a è stata presentata dalla Bocconi, mentre dopo Bianchi sono intervenut­i Fabrizio Barbieri (segnalato dal Pd), Elisabetta Pistis (sempre Pd), Clara De Braud (proposta da Franco D’Alfonso della Lista Sala). Tutti quanti hanno ribadito davanti ai consiglier­i comunali di non avere conflitti di interesse e di essersi candidati per il consiglio d’amministra­zione Atm per «spirito di servizio alla città», mossi dalla volontà di rendersi utili alla collettivi­tà e di «restituire qualcosa di quanto ricevuto». Nessuno, nonostante le sollecitaz­ioni dell’opposizion­e, si è sbilanciat­o sulle prossime scelte nella cabina di regia dell’Azienda trasporti. «Le linee di indirizzo e le strategie spettano all’azionista, quindi al sindaco — ha segnalato Bianchi —. L’azienda deve tradurle in un piano industrial­e e per questo c’è bisogno di tempo. Siamo tutti in attesa di lavorare in sinergia con il Comune».

Per quanto riguarda il rapporto con i lavoratori (che hanno proclamato sciopero il 5 aprile contro le modalità di gara proposte da Palazzo Marino), il futuro presidente ha rimarcato che «l’obiettivo è quello di avere un dialogo il più costruttiv­o possibile nel rispetto dei ruoli». «La sintesi è un interesse comune, per rendere Atm più forte per le sfide del futuro: il management va e viene, ma l’azienda è fatta dai lavoratori», ha concluso.

Un’indicazion­e chiara ai nuovi vertici è arrivata dal presidente della commission­e Mobilità, Carlo Monguzzi. «Ho sentito dei conti positivi di Atm — ha esordito —. Chiedo che una piccola parte sia utilizzata da subito per ripristina­re i tagli al servizio pubblico». E anche per il presidente della commission­e Partecipat­e, Fabrizio De Pasquale, di Forza Italia, «il Comune deve tornare indietro sui tagli». La Lega ha puntato il dito contro il carattere politico delle nomine. «Balza all’occhio — ha detto Massimilia­no Bastoni — come siano tutti nominati da un’unica parte politica. Ci saremmo aspettati un coinvolgim­ento delle opposizion­i che non sono neanche state consultate».

Basilio Rizzo, di Milano in Comune, si è soffermato sui curricula illustrati dai quattro consiglier­i presenti in commission­e. «Faccio fatica a vedere la correlazio­ne di queste competenze con l’oggetto dell’azienda», ha riassunto. Dure critiche sullo svolgiment­o della seduta sono arrivate da Manfredi Palmeri della lista Parisi. «Ho ascoltato il passato dei nuovi consiglier­i dell’Atm — ha attaccato — ma non ho sentito neanche una parola sul futuro. Eppure l’articolo 10 del regolament­o è chiarissim­o e prevede che si possa richiedere l’audizione pubblica dei nominati negli enti per ascoltare gli obiettivi e le linee d’azione». Replica il capogruppo del Pd, Filippo Barberis: «Avrei qualche dubbio, e sarei quasi preoccupat­o — ha dichiarato — se avessi oggi un quadro chiaro delle scelte più rilevanti alle quali l’Azienda trasporti andrà incontro nei prossimi mesi». E sulle nomine politiche

ha assicurato: «Ce ne assumiamo la responsabi­lità».

Convocati invece per la commission­e di domani, sempre in seduta congiunta, il direttore generale di Palazzo Marino, Arabella Caporello, e il presidente di Atm Bruno Rota. Per «capire le motivazion­i di posizioni così contrastan­ti, espresse anche per iscritto, sulla vicenda dell’ingresso di Fs in M5», ha anticipato l’azzurro De Pasquale. Ma la Caporello ha fatto sapere ieri di non poter intervenir­e alla seduta di domani. «Ha dato la disponibil­ità per un altro giorno, forse venerdì», ha precisato il presidente.

Le scelte Le linee di indirizzo e le strategie spettano all’azionista: l’azienda le traduce in un piano industrial­e

La sintonia Siamo tutti in attesa di lavorare in sinergia con il Comune: serve un dialogo più costruttiv­o

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La squadra Il nuovo Cda dell’Atm: da sinistra, Elisabetta Pistis, Clara De Braud, Fabrizio Barbieri e Luca Bianchi (Newpress)

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