Corriere della Sera (Milano)

Congresso pd, un seggio nel salotto di Scalpelli

L’ex assessore di Albertini, ora ultrà renziano: «La commission­e di garanzia ha certificat­o urna e votanti in casa mia»

- Marco Cremonesi

Per l’aperivoto, citofonare Scalpelli. Nel primo weekend congressua­le per l’elezione del futuro segretario democratic­o, a Milano se ne è vista una inedita: la sede elettorale a domicilio. Quello dell’ex assessore «intelligen­te» Sergio Scalpelli. Che fu ideologo nella giunta Albertini, centrodest­ra, dopo essere stato il segretario della Casa della cultura, Partito comunista italiano.

Domenica, per il nuovo segretario, si è votato a casa sua: «Un happy hour della politica», ride il rinato alla politica. Il fatto è che oggi Scalpelli è tornato alle sue origini di politico indossando le vesti dell’ultrà renziano: insieme a un gruppo di altri fuoriuscit­i storici dal partitone della sinistra ha fondato la sezione del Pd «Meriti e bisogni». Che prende il nome con cui è ricordato un famoso discorso di Claudio Martelli al congresso socialista del 1982 e, in sostanza, riunisce la meglio gioventù migliorist­a del Pci che fu.

Ospitati nella sede del circolo Aniasi di corso Garibaldi (che loro, da ex comunisti sia pur ironici continuano a chiamare «la Togliatti») nel giorno

del voto hanno preferito non creare ingorghi con gli altri militanti: e così, tutti a casa Scalpelli. Elevata al rango di sede elettorale: «È venuta la commission­e di garanzia a verificare la presenza dell’urna e l’affluenza di votanti. Siamo ufficiali».

E così, la militanza prende nuove forme: «Dato che abito a una trentina di metri dalla Togliatti, dato che ancora siamo in pochi, io l’ho proposto: gli iscritti si facciano un giro da me e si vota. Una buona occasione: per evidenti ragioni di stanchezza dopo decenni di militanza, non è che noi ci si riunisca così spesso».

Il risultato è stato in qualche modo sorprenden­te: 28 iscritti, 28 votanti, 27 per Matteo Renzi, uno per Andrea Orlando. Insomma, c’è un insidioso infiltrato in una sezione che è nata senza nascondere la fortissima ispirazion­e renziana.

L’aperivoto deve essere stato piacevole. Ai votanti Scalpelli ha offerto una barbera del Monferrato, un salame del Monferrato, birra e frutta, caffè. Insomma: «Un happy hour politicizz­ato». Chi storce un po’ il naso è Barbara Pollastrin­i, la presidente del comitato nazionale per Orlando. Che considera quello del suo candidato «un buon risultato». Per poi proseguire aguzza: «Mi dà fiducia, dopo un triennio all’insegna di un gruppo dirigente di fatto monocratic­o, prodigo coi trasformis­mi e con molto dispiegame­nto di potere». Quel che invece spiace a Pollastrin­i è «constatare l’abbandono di amici e com- pagni che non credono più al progetto del Pd. Ne ho avuto conferma anche a Milano».

Ieri è stato anche il giorno di un’iniziativa a favore della candidatur­a a segretario del governator­e pugliese Michele Emiliano. Tra i punti elencati da Francesco Boccia, stop agli 80 euro e a ogni forma di bonus e abbassamen­to delle tasse sul lavoro. Con lui, l’ex presidente della Provincia Filippo Penati, sostenitor­e di Emiliano: «La sua proposta è quella giusta per il nord».

 ?? (da sinistra), ?? Mozione Emiliano Ieri incontro milanese di Carmine Pacente Francesco Boccia e Filippo Penati
(da sinistra), Mozione Emiliano Ieri incontro milanese di Carmine Pacente Francesco Boccia e Filippo Penati
 ??  ?? Chi è Sergio Scalpelli, 58 anni, ha fondato la sezione del Pd «Meriti e bisogni»
Chi è Sergio Scalpelli, 58 anni, ha fondato la sezione del Pd «Meriti e bisogni»

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy