Corriere della Sera (Milano)

La sfida elettrica di Mister Bao «L’auto salverà l’ambiente»

Il boss di Share’ngo: Milano è l’unica città che ha cambiato testa

- di Stefano Landi

Mr. Bao Wen Guang è cresciuto nella Marina militare cinese. Poi ha deciso che il porto dove ancorare i suoi sogni era l’Europa. Da imprendito­re sta scommetten­do sul futuro elettrico delle quattro ruote. Mr. Bao, 47 anni da Hangzhou, sale su una delle «sue» Share’ngo gialle e imbocca via Ripamonti. Con aplomb orientale sfida un’ordinaria giornata di traffico milanese. Anzi per lui è un assist ideologico: «Vede, in Cina oggi tutti vogliono avere un macchinone. L’automobile di lusso è uno status symbol. In Italia avete capito, anche attraverso la rivoluzion­e del carsharing, che il senso dei veicolo è spostarsi nel modo più comodo possibile. Un auto piccola occupa meno spazi e può offrire lo stesso un grande servizio. Deve essere una sorta di alleato per risolvere i problemi».

A Milano oggi sono in circolazio­ne circa 1.600 auto in condivisio­ne. Una media di 12 mila corse al giorno. Sono dati incoraggia­nti?

«Milano è l’unica città in cui è cambiata la testa. E in cui si può pensare di alzare l’asticella raddoppian­do il business. Oggi noi abbiamo per la città 750 vetture. Aumentiamo di 100 iscrizioni al giorno senza pubblicità. Una crescita naturale, il vostro è un mercato già maturo».

Cosa impara nelle sue frequenti visite in Italia?

«Cerco ispirazion­e. Vengo soprattutt­o quando ho bisogno di staccare dai miei affari in Cina. Arrivo stanco, ma lo spirito italiano mi rigenera».

La sua è una scommessa con la città: la Share’ngo Ecowatch che avete presentato a «Fai la cosa giusta» due settimane fa è la prima auto in sharing al mondo che sperimenta un sistema di rilevament­o di dati ambientali: è green non solo nel senso del colore…«Vogliamo condivider­e con l’amministra­zione i dati sull’inquinamen­to ambientale e acustico. La mia esperienza in Cina mi dice che il futuro non solo è nell’elettrico, ma in un elettrico intelligen­te».

Qual è la parola chiave della sua sfida: lei in Cina è presidente di ZhiDou Electric Vehicle, un colosso che produce auto elettriche.

«Connession­e: penso a migliaia di auto elettriche collegate in un’unica Rete».

Ci vuole coraggio.

«È difficile trasmetter­e il messaggio. Questa educazione per noi ha dei costi. Diciamo che l’utilizzo del car-sharing è un corso accelerato di esperienze. Grazie a noi, oltre 40 mila persone hanno guidato un’elettrica per la prima volta».

Cosa la preoccupa?

«L’autonomia: da agosto metteremo in circolazio­ne la nuova Share’ngo che viaggia per 180 chilometri».

Che programmi ha per questi giorni?

«Quando sono qui, tra Milano e Torino, vado a caccia di talenti di car-design». Chi spera di incontrare?

«Ragazzi con un quoziente emotivo molto alto. E poi devono avere pazienza. Io so di aver fatto un investimen­to senza un ritorno immediato. Dovrò aspettare almeno i prossimi 5 anni. Ma ne vale la pena: è il mio cruccio». Quale?

«Risolvere il problema del traffico urbano. I mezzi pubblici curano le arterie principali, noi dobbiamo pensare a guarire i capillari. È il nostro modo di migliorare il mondo».

Sta nascendo una nuova generazion­e di imprendito­ri cinesi sognatori?

«Sono venuto in Italia per la prima volta nel 1997: volevo imparare tutto. Oggi dopo 20 anni mi sembra che sia tutto uguale. Io vorrei contribuir­e a cambiare le cose rendendole più facili. Partecipan­do a una rivoluzion­e per i cittadini. Siamo fortunati: i nostri antenati hanno faticato a fare profitto. Noi possiamo contribuir­e a rendere più felice la società».

Il calcio milanese ormai è in mani cinesi. Avrebbe comprato una squadra?

«No, faccio solo quello che so fare».

Per esempio, gli piacerebbe comprare una vigna in Toscana. Il vino italiano, l’altra sua grande passione. Ma è troppo serio per parlarne mentre è impegnato nella sua rivoluzion­e dei trasporti.

 ??  ?? Dalla Cina Bao Wen Guang, amministra­tore delegato del car sharing di auto elettriche Share’ngo con una delle sue vetture che rilevano dati su smog e inquinamen­to acustico (LaPresse)
Dalla Cina Bao Wen Guang, amministra­tore delegato del car sharing di auto elettriche Share’ngo con una delle sue vetture che rilevano dati su smog e inquinamen­to acustico (LaPresse)
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