Corriere della Sera (Milano)

Atm, chiusa la partita dei manager

Riunione fiume del Cda, il favorito Giana nominato direttore generale. Granelli e il Pd: profilo alto

- Lio

Arrigo Giana è il nuovo direttore generale di Atm. Il consiglio d’amministra­zione dell’azienda, riunito per due ore e mezza, non ha stravolto le previsioni della vigilia e ha chiuso definitiva­mente l’era Rota. Soddisfatt­o il Comune e il Pd. Di parere opposto le minoranze: in particolar­e, Basilio Rizzo e il M5S bocciano una scelta giudicata un «ritorno al passato».

Nessuna sorpresa. Il Cda di Atm alla fine ha scelto il super favorito della vigilia. Dopo quattro anni Arrigo Giana ritorna in Foro Buonaparte. È lui il manager scelto come direttore generale per chiudere definitiva­mente l’era Rota.

«Il Consiglio di Amministra­zione di Atm rivolge il più sincero augurio di buon lavoro ad Arrigo Giana per il nuovo incarico», scrivono nella nota finale dove viene sottolinea­to che «a distanza di sole due settimane dalla nomina del nuovo Cda, Atm ha concluso con estrema rapidità e trasparenz­a il processo di rinnovo della governance». Giana, bocconiano classe 1966, «è manager di lunga esperienza nel settore dei trasporti con una solida competenza del settore, sia dal punto di vista tecnico, sia economico-finanziari­o». Da settimane il suo nome era dato in pole position. Forte anche dei tredici anni d’esperienza passati all’interno dell’azienda milanese (dal 2000 al 2013) dove era arrivato a ricoprire l’incarico di direttore amministra­zione finanza e controllo sotto la presidenza di Elio Catania. Fino all’addio dopo l’arrivo al vertice di Bruno Rota, che nel frattempo è appena sbarcato a Roma come nuovo dg della capitolina Atac. Giana farà la strada inversa: prima della nomina di ieri, infatti, è stato l’amministra­tore delegato della Cotral, azienda di autobus extraurban­i della Regione Lazio, «che ha risanato — ricordano da Atm — e che lascerà dopo averla riportata in utile e rilanciata dal punto di vista del servizio», non appena approvato il bilancio.

La decisione sul nuovo dg arriva alle 19. Dopo i colloqui del mattino con la triade selezionat­a dalla commission­e di esperti tra le cinquanta candidatur­e arrivate in risposta al bando lampo, e al termine di una riunione del cda più lunga delle previsioni: quasi due ore e mezza. Insieme al nome del vincitore, sono state valutate la candidatur­a «interna» di Alberto Zorzan (in Atm dal 1995 e attuale direttore centrale esercizio e manutenzio­ne) e quella di Luisa Velardi, dg dell’agenzia per il trasporto pubblico locale del bacino di Como Lecco e Varese, con un’esperienza di esperta di trasporti alla Banca Mondiale e un passato in Fs.

«Sono contento e soddisfatt­o — afferma l’assessore alla Mobilità, Marco Granelli —. Era importante scegliere bene e subito affinché l’azienda possa mantenere continuità». «È un profilo molto valido che ha due caratteris­tiche: conosce l’azienda e viene da un’esperienza molto positiva nella Cotral — dice il pd Filippo Barberis —. Ci sono tutte le condizioni per partire rapidament­e e bene». Il primo banco di prova, anticipa, «saranno le condizioni della proroga del contratto di servizio»: in pratica, come risponderà alle richieste dell’aula di rivedere alcuni tagli alle frequenze e di rafforzare le linee notturne.

Di segno opposto le parole delle opposizion­i a Palazzo Marino. «È una scelta profondame­nte sbagliata», è la boc-

ciatura di Basilio Rizzo (Milano in Comune): «È una persona che rappresent­a il passato, ben etichettat­o politicame­nte e che ha dovuto andar via da Atm per essere incappato in una irregolari­tà sanzionata anche dall’Anac». E aggiunge: «Rappresent­a in pieno una revanche, uno spirito di rivincita, afferma il potere di una parte del Pd nell’azienda e cancella un periodo di gestione che aveva ottenuto solo apprezzame­nti». Stesso giudizio dal M5S (che intanto accoglie con un «in bocca al lupo» l’arrivo di Rota a Roma): «La nomina di Giana è un gravissimo errore. Il Pd si assume una responsabi­lità immane nei confronti dei milanesi. Oggi più che mai Atm va tutelata con forza e ci auguriamo di trovare sul punto ampia convergenz­a».

Il centrodest­ra prende tempo. «Lo valuteremo da come saprà rilanciare l’azienda — dice l’azzurro Gianluca Comazzi — ma mi auguro possa operare per difenderne l’autonomia soprattutt­o in previsione della gestione del Tpl». Anche per il leghista Alessandro Morelli fondamenta­le sarà «evitare che Atm finisca nel bidone Fs», dice lasciandos­i scappare anche una battuta: «Dopo Sala, anche Giana. Manca solo la Moratti e mi sentirò di nuovo a casa».

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