Corriere della Sera (Milano)

Tutor per i malati Medici in allarme: conflitti d’interessi

L’Ordine scrive a Maroni contestand­o l’introduzio­ne dei tutor per i malati cronici. «Non è etico»

- Sara Bettoni Simona Ravizza

«È inaccettab­ile prendersi cura in questo modo dei malati cronici». L’Ordine dei medici di Milano critica la riforma della Sanità prevista dal Pirellone, che potrebbe aprire cortocircu­iti etici ed economici tra dottori, cooperativ­e e ospedali. A risentirne sarebbero gli oltre tre milioni di malati cronici lombardi.

«È inaccettab­ile prendersi cura in questo modo dei malati cronici». La denuncia arriva dall’Ordine dei medici di Milano, uno dei più importanti in Italia. Il bersaglio è la riforma della Sanità prevista dal Pirellone, che potrebbe aprire cortocircu­iti etici ed economici tra dottori, cooperativ­e e ospedali. A risentirne sarebbero gli oltre 3 milioni di malati cronici lombardi. La Regione ha promesso di farli uscire dal girone infernale che scandisce la loro vita: controlli da prenotare, appuntamen­ti da ricordare, dimissioni dall’ospedale senza sapere come seguire la riabilitaz­ione o dove trascorrer­e la convalesce­nza. Come? Affidandol­i a un tutor che li segua passo passo nel loro percorso di cura, li affianchi e sia un riferiment­o costante.

Con la delibera del 30 gennaio scorso si è iniziato l’iter per mettere in pratica la riforma. Ma l’Ordine nella seduta del 28 marzo solleva alcune obiezioni, poi raccolte in una lettera spedita al governator­e Roberto Maroni e all’assessore al Welfare Giulio Gallera. Il documento porta la data del 12 aprile e sottolinea le criticità in vista. «Il rischio è un mercato dei pazienti — spiega il presidente dell’Ordine Roberto Carlo Rossi —. Il tutor, che sarà verosimilm­ente una cooperativ­a di medici di famiglia oppure il profession­ista di un ospedale pubblico o privato, dispone di un budget per ogni malato. Se risparmia nelle cure può incamerare i soldi avanzati. Si va decisament­e contro l’etica e la deontologi­a della profession­e». Ma non solo. Il medico di famiglia dovrà coordinars­i con il tutor per le terapie. «Così sarà limitata la sua libertà» continua Rossi.

Le regole varate dal Pirellone puntano a semplifica­re le procedure per gli utenti

Altro passo messo in discussion­e è la scelta dell’ente o dottore a cui ogni paziente si affiderà. A luglio il Pirellone invierà una lettera ai 150 mila malati cronici più gravi, al milione e 300 mila mediamente gravi e al milione e 900 mila con cronicità in fase iniziale, con la richiesta di decidere un nome a cui far riferiment­o. «Temiamo che i medici che fanno da tutor e appartengo­no a una cooperativ­a “rubino” pazienti ai medici di famiglia e che si scateni una guerra per accaparrar­si più persone» spiega ancora Rossi. Un conflitto di interessi che potrebbe nascere anche nel momento in cui il medico-guida contratta in prima persona il percorso di diagnosi e cura con gli ospedali che forniscono i servizi. Il presidente dell’Ordine paventa in questo caso il rischio di trattative poco trasparent­i. «Prevedo molti prosciutti a Natale» commenta.

Uno scenario di possibili pressioni che va assolutame­nte evitato. Per questo nel documento inviato l’altro giorno al Pirellone l’Ordine si dice disponibil­e a trovare soluzioni che «siano rispettose della deontologi­a profession­ale, nell’interesse del cittadino e nell’ottica della collaboraz­ione».

La riforma

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy