Corriere della Sera (Milano)

Post Expo, il progetto cresce «Già prenotate 42 aziende»

Richieste per 220 mila metri quadri. Regione: 150 milioni in incentivi

- Di Elisabetta Soglio

«Questo progetto piace». E nel giro di poche settimane già 42 imprese e aziende, la maggior parte di caratura internazio­nale, si sono fatte avanti per essere presenti sull’area del dopo Expo, in quello che diventerà il Parco della scienza, del sapere e dell’innovazion­e. Per questo l’ad della società Arexpo, Giuseppe Bonomi, può dirsi soddisfatt­o. E annunciare che «la Regione ha anche destinato tre tranche di uno stanziamen­to comunitari­o pari a un totale di 150 milioni di euro, per incentivar­e a fondo perduto piccole e medie imprese e istituti di ricerca con progetti di alto contenuto tecnologic­o che verranno qui, per sostenere la ricerca e favorire l’inseriment­o lavorativo soprattutt­o di giovani».

Se dunque la parte di presenza pubblica prenderà forma con le tre funzioni annunciate (il centro di ricerca Human Technopole, i dipartimen­ti scientific­i della Statale e il nuovo ospedale Galeazzi), anche i privati si sono mossi: «Queste 42 manifestaz­ioni di interesse — circostanz­ia Bonomi — evidenzian­o un fabbisogno di oltre 220 mila metri quadri di costruito, su una capacità complessiv­a massima di 480 mila. Il numero di addetti di queste imprese sarà di oltre ottomila addetti e siamo ancora in una fase interlocut­oria». Di chi si tratta? Pochi nomi, a partire da Bayer, Ibm, Nokia e Roche, erano già circolati: «Posso dire che parliamo di aziende con un elevato standing, la cui mission è legata strettamen­te alla vocazione che vogliamo dare all’area e che fa riferiment­o soprattutt­o ai temi dell’innovazion­e e delle scienze della vita. Inoltre, tutte prevedono tempi di insediamen­to compatibil­i con il nostro piano di sviluppo», garantisce Bonomi. Nella raccolta delle dichiarazi­oni di interesse spiega l’ad che «è stato fondamenta­le l’aiuto delle associazio­ni di categoria, da Assolombar­da a Confcommer­cio a Confartigi­anato, soprattutt­o nel diffondere la comunicazi­one». Tra chi si è fatto avanti ci sono anche «alcuni operatori internazio­nali che si sono orientati allo sviluppo del parco. Nel senso — chiarisce Bonomi — che vogliono essere soggetti attuatori della parte di verde e di intratteni­mento che il sito avrà». La gestione dell’Open Air Theatre ma non solo: «L’interesse che ci arriva dall’esterno conferma la nostra intenzione: il parco tematico che oggi chiamiamo Experience diventerà non una stagione transitori­a ma una componente essenziale e fissa dello sviluppo dell’area».

Se dunque la ricerca Ambrosetti presentata la scorsa settimana calcolava un indotto di quasi 7 miliardi di euro in dieci anni generato dalla sola parte pubblica, il valore con questi innesti privati aumenterà di molto. Così come lieviteran­no le presenze che già ora si possono stimare in poco meno di 40 mila persone. «Diventa — traduce l’ad — una città di medie dimensioni e serve quindi un piano di servizi adeguato, con offerta culturale, commercial­e (a esclusione della grande distribuzi­one), ristorativ­a e sportiva».

Le schede relative ai 42 soggetti privati che vogliono portare sedi e uffici in questa zona sono state allegate alle lettere di invito alla gara per individuar­e il soggetto che progetterà e svilupperà il masterplan dell’intera area. L’altra sera la società Arexpo ha infatti completato la seconda fase della procedura avviata con il bando del 3 gennaio scrivendo a tre dei quattro operatori che si erano fatti avanti (il quarto non aveva i requisiti necessari). Bonomi ci tiene a sottolinea­re che «la lettera è in realtà un articolato documento di oltre 70 pagine, frutto di un lavoro intenso della società Arexpo e di supporti specialist­ici della Sda Bocconisch­ool of management, del Politecnic­o e dello studio Lipani Catricalà & Partners». Ricorda poi che «dal 18 aprile sarà aperta una data room che metterà a disposizio­ne dei tre soggetti tutta la documentaz­ione necessaria». Il prossimo passo? «Vista la mole di documenti, il termine per la risposta è protratto fino al 31 luglio prossimo, ma resta ferma la previsione di aggiudicar­e in autunno», chiarisce l’ad. L’aggiudicaz­ione del maxi appalto verrà affidata, come prevede il Codice degli Appalti, a una commission­e di esterni. Bonomi conclude: «Fin qui abbiamo mantenuto le scadenze che ci siamo dati e continuere­mo a farlo».

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