Artigiani, negozi, disabili Ecco il «pool solidale» che abbatte le barriere
Parte l’operazione «Open Rampette» al quartiere Isola
Negozi e barriere architettoniche. Un rapporto difficile a guardare le cifre del Comune. Solo 2mila esercizi commerciali su 18mila (poco più del 10 per cento) si sono messi in regola con l’articolo 77 del nuovo regolamento edilizio voluto dall’allora vicesindaco e assessore all’Urbanistica, Ada Lucia De Cesaris. Il comma 4 prescrive che «le attività di tipo commerciale, ricettivo, culturale, sportivo e per lo spettacolo, aperte al pubblico che non presentino un ingresso accessibile sono tenute, entro 12 mesi dall’entrata in vigore del regolamento (quindi entro il 26-11-2015), a dotarsi di una soluzione provvisoria, per garantire l’accesso alle persone con disabilità, con scivoli mobili e campanello di chiamata». Sanzione prevista: da 25 a 500 euro. Delle due l’una: o la deterrenza non ha funzionato o non sono arrivate le sanzioni. Più probabile la seconda.
Da qui la decisione di Palazzo Marino di dare il via all’operazione «Open Rampette» che mette insieme commercianti, makers e associazioni di disabili per individuare, progettare e realizzare soluzioni a basso costo per migliorare l’accessibilità alle persone con difficoltà motorie. Il progetto, che fa parte delle iniziative legate alla nuova manifattura 4.0, parte dall’Isola e se funzionerà verrà esteso ai nove distretti urbani del commercio della città. «Un progetto che coniugando partecipazione, innovazione e nuova manifattura 4.0 vuole contribuire ad abbattere le barriere architettoniche rendendo Milano più vivibile per tutti — spiega l’assessore alle Attività produttive e Commercio Cristina Tajani — Vogliamo rendere protagonisti di questo percorso dal basso tutti gli attori rappresentati nel Duc Isola: abitanti, commercianti e associazioni di categoria per innescare meccanismi imitativi tra i commercianti affinché comprendano che una città più accessibile offre maggiori opportunità economiche: questa sperimentazione è certamente un ulteriore passo in questa direzione».
«Open Rampette», nella sua fase iniziale, coinvolgerà un piccolo gruppo di commercianti (da 4 a 6) che avranno l’opportunità di confrontarsi — nel corso di 2-3 sessioni di progettazione — con persone che sperimentano diversi vincoli all’accesso degli spazi, con la comunità dei makers e altre associazioni con diverse esperienze in atto a livello internazionale,