Referendum sull’autonomia «Oggi la data»
IL DIBATTITO SUL FEDERALISMO Il governatore: oggi la data ufficiale. Martina: non serve, più competenze regionali
La data si conoscerà oggi, ma i referendum autonomisti si faranno certamente a ottobre. Lo ha detto il governatore Roberto Maroni. Dalla riunione della sua giunta di oggi uscirà probabilmente solo un’indicazione di massima, perché la data precisa sarà da concordare col veneto Luca Zaia. Martina (Pd): «Il governo è pronto a trattare sul federalismo».
La data si conoscerà oggi, ma i referendum autonomisti di Lombardia e Veneto si faranno certamente a ottobre. Lo ha detto, anzi lo ha ribadito, il governatore leghista Roberto Maroni annunciando l’intenzione di individuare il giorno giusto per le urne già stamani. Ma dalla riunione della sua giunta uscirà probabilmente solo un’indicazione di massima, perché la data precisa è comunque da concordare col presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, il quale pare peraltro essere rimasto un po’ spiazzato dell’accelerazione impressa dal collega lombardo.
Una storia lunga ormai due anni, quella del referendum per l’autonomia della Lombardia. Era il febbraio dl 2105 quando l’aula del Pirellone diede il via libera al quesito, coi voti favorevoli del centrodestra e del M5S. Un referendum che in Lombardia (a differenza del Veneto) si dovrebbe poi celebrare col voto elettronico, inedito assoluto nella storia elettorale. Maroni ha assicurato ieri di aver già avviato i bandi per arrivare al voto via clic. L’annuncio di ieri ha riaperto il fronte delle polemiche. «Il referendum è inutile e costa 46 milioni di euro»,va ripetendo da due anni il centrosinistra che però strada facendo ha dovuto registrare alcune prese di posizione «fuori linea». Come quella di Giorgio Gori, sindaco di Bergamo e possibile candidato proprio a sfidare Maroni, che, ragionando di temi autonomisti, poche settimane fa aveva confessato che nel caso il referendum lombardo si celebrasse effettivamente, lui non potrebbe che votare Sì. Dopo l’annuncio di Maroni è arrivata ieri la controproposta del ministro Maurizio Martina: «Il governo è disponibile ad aprire un tavolo per attribuire ulteriori competenze alla Regione secondo l’articolo 116 della Costituzione». «Maroni deve trattare», incalza ora Gori. Beppe Sala considera l’omologo bergamasco il candidato ideale per la Regione. Il referendum? «Voglio parlarne un attimo con Giorgio Gori, visto che ha esaminato la questione. Vorrei approfondire con lui», ha risposto ieri.
Soddisfatto dell’accelerazione di Maroni si è detto invece il presidente del Consiglio regionale Raffaele Cattaneo (Lombardia Popolare): «Abbiamo bisogno di rilanciare un nuovo regionalismo che consenta di mantenere più risorse sul nostro territorio».