Corriere della Sera (Milano)

Tensione in Centrale Militari accerchiat­i da cento immigrati: due feriti nella rissa

Senegalese afferra un fucile. «Via il permesso»

- Cesare Giuzzi

«Mi è venuto incontro, gli ho urlato di allontanar­si e consegnare i documenti. Poi ha allungato le mani verso di me e le ha appoggiate sul fucile: una sul calcio, l’altra sulla canna. A quel punto l’ho spinto via e mi sono allontanat­o e ho chiamato i soccorsi». Il soldato che racconta fa parte delle unità dell’Esercito impegnate nel pattugliam­ento dell’operazione «Strade sicure». Indossa la mimetica, il fucile e la radio collegata alla centrale operativa della Questura ora sono al sicuro chiusi nel mezzo blindato. Intorno a lui adesso ci sono pattuglie di polizia, carabinier­i e vigili. Arrivano anche uomini in borghese e agenti del Reparto mobile.

Il soldato racconta di quanto accaduto pochi minuti prima, alle 14.45, quando lui e il suo collega di pattuglia sono stati circondati e aggrediti da un centinaio di immigrati in piazza Duca d’Aosta, davanti alla stazione Centrale. L’altro militare, 22 anni, è rimasto ferito a una mano dopo essere stato colpito con una bottiglia lanciata nelle fasi concitate della rissa. Un parapiglia iniziato, appunto, dopo che uno degli immigrati, un senegalese di 27 anni con permesso di soggiorno per motivi umanitari, aveva cercato di strappare il mitra dalle mani del militare. E un caso che riaccende le già infuocate polemiche sulle politiche di accoglienz­a a Milano e su (in)sicurezza e degrado dell’area intorno alla stazione Centrale.

Per raccontare cos’è accaduto occorre partire da un’immagine. Una fotografia scattata con il cellulare da una delle finestre del Pirellone. Si vede un cerchio composto da un centinaio di persone, quasi tutti immigrati africani che trascorron­o le loro giornate in piazza Duca d’Aosta, e al centro i militari e alcuni carabinier­i. Sono i primi ad intervenir­e dopo l’allarme lanciato via radio dai due soldati aggrediti. «Ho chiesto aiuto alla centrale. I primi ad arrivare sono stati due carabinier­i del Radiomobil­e, poi altri due soldati che con un mezzo blindato pattugliav­ano i dintorni della stazione. Infine due carabinier­i in moto». Gli uomini si avvicinano al 27enne senegalese, cercano di bloccarlo. Lui, che ha precedenti per droga ma anche problemi psichiatri­ci, inveisce e si scaglia contro i carabinier­i che a fatica riescono a bloccarlo e a chiuderlo in macchina. In quel momento altri africani circondano gli uomini delle forze dell’ordine e cercano di estrarre l’amico dalla gazzella.

Dal gruppo vengono lanciate anche due bottiglie di birra contro i militari. Una colpisce l’auto dei carabinier­i. Gli animi sono caldissimi e via radio arriva la nuova richiesta di aiuto che viene estesa a tutte le pattuglie in zona. Piazza Duca d’Aosta si riempie di volanti e

autoradio che arrivano da mezza città. Il gruppo di immigrati «ribelli» viene allontanat­o e disperso. Nella colluttazi­one il soldato 22enne viene ferito lievemente e sarà poi portato alla clinica Città studi, ma in codice verde. Contuso anche un carabinier­e, sempre in modo lieve. Nel frattempo, mentre ancora accorrono mezzi delle forze dell’ordine, e i turisti scappano impauriti ai lati della stazione, alcuni immigrati — una ventina, i più esagitati — sfogano la loro rabbia rovesciand­o i cestini della spazzatura e urlando frasi contro polizia e carabinier­i. La situazione torna alla calma dopo una ventina di minuti.

Sul posto arrivano anche il comandante del Reparto operativo dei carabinier­i, il tenente colonnello Antonio Montanaro, il comandante della compagnia Duomo, il maggiore Carmine Mungiello, e anche il numero uno del Nucleo informativ­o dei carabinier­i di via Moscova, Fabio Guglielmon­e. La prima cosa da escludere è che l’aggression­e ai militari sia un gesto terroristi­co o emulativo dopo quanto avvenuto in altre parti d’Europa. Ma il 27enne — arrestato per resistenza, violenza e lesioni a pubblico ufficiale — non ha alcun legame con il terrorismo e soffre di disturbi psichici. La Questura ha chiesto la revoca del permesso di soggiorno umanitario.

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 ??  ?? Dal Pirellone La rissa in una foto scattata dalla sede regionale e postata sul profilo del consiglier­e comunale Luca Lepore. In alto, i controlli (LaPresse)
Dal Pirellone La rissa in una foto scattata dalla sede regionale e postata sul profilo del consiglier­e comunale Luca Lepore. In alto, i controlli (LaPresse)
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