«Un salto alla ciclofficina» Si fa amicizia creando bici
Mezzago, nel circolo meccanici e ragazzi assemblano pezzi usati
Quand’era piccolo c’era da stare sicuri: se mamma e papà non trovavano Alberto bastava andare in garage e lo vedevano lì ad armeggiare con la bicicletta. Riparava, smontava, rompeva, rimetteva a posto. Però quando ci fu da scegliere la scuola superiore, Alberto Carrara andò a fare il geometra. E lui il diploma lo ha preso, quattro anni fa. Poi si è messo subito a cercare un lavoro: «Ho mandato curriculum a tutti i ciclo meccanici della Brianza. Perché io nella vita voglio fare il tecnico di biciclette, non il geometra».
Ha trovato un professionista di Casatenovo nel lecchese che lo ha accolto come apprendista, «sono strafortunato. A 22 anni ho un lavoro, in periodi come questi. Ma soprattutto faccio un lavoro che amo». Ed ora vuole vedere se riesce a trasmettere la sua passione anche ai ragazzini. Così quando qualche mese fa ha letto sul notiziario comunale che nel paese in cui vive c’era un gruppo di ciclo amatori che voleva aprire una ciclofficina dove tutti potessero trovarsi per autoriparare, imparare, insegnare, tutto all’insegna della gratuità, si è messo a disposizione come tecnico.
Alberto si è fatto avanti, a poco a poco intanto il gruppo si è formato: ci sono un consigliere comunale, Pierantonio Re Cecconi, che farà il «volontario-appassionato-semiesperto», c’è il Gruppo spazio giovani, alcuni anziani, c’è il Comune (che ha fornito i locali, accanto alla biblioteca in via Biffi 32), e c’è la Pro loco. Tutti volontari. «E il progetto Ciclofficina è diventato realtà — spiega il consigliere Re Cecconi —. Anzi, è diventato un progetto di comunità che coinvolge persone diverse e diverse generazioni. Vogliamo che Ciclofficina diventi un punto di ritrovo, per cui saremo aperti quasi tutti i pomeriggi e il sabato mattina (lunedì e giovedì dalle 16 alle 18, martedì dalle 9 alle 12 e dalle 16 alle 18, sabato dalle 9 alle 13)». La presentazione ufficiale è fissata per questa mattina. «A tutti diremo — rivela Re Cecconi — che questo luogo è lo spazio dove andare per stare insieme, anche solo per fare due chiacchiere, conoscere persone, scambiare esperienze, lavorando su una bici oppure anche no. E spiegheremo soprattutto che è uno spazio di gratuità: chi si vuole servire di Ciclofficina ha a disposizione gratis un tecnico, gli altri volontari, i pezzi usati. Ci sarà da pagare, per chi lo chiede, solo il pezzo di ricambio nuovo, se serve. Oppure se qualcuno, ad esempio una signora anziana, non può sistemarsi da sola il suo mezzo e chiede a qualcuno del gruppo di farlo, lascerà un’offerta».
Ma Alberto e il gruppo vogliono anche andare oltre: «Organizzeremo dei corsi gratuiti per insegnare ai ragazzi a costruirsi le biciclette da soli, come vogliono, partendo quasi da zero, usando pezzi di vecchie bici. In pratica si costruiranno il nuovo mezzo a due ruote che vogliono. Anzi, cerchiamo in dono materiale da riutilizzare». Un po’ come ha fatto lui che gira con una bici verde acido che pare di design e invece se l’è fatta da una vecchia Bianchi e l’ha anche trasformata in bici a scatto fisso. I corsi di Alberto partiranno all’inizio di maggio (info: www. Prolocomezzago.it): «Cercheremo di coinvolgere — conclude Re Cecconi — anche i richiedenti asilo del territorio, un altro tassello dell’inclusione».
Il consigliere Il Comune ha dato la sede gratis Vogliamo che il centro diventi uno spazio per stare insieme, scambiare esperienze lavorando su una bicicletta ma anche solo facendo due chiacchiere