Corriere della Sera (Milano)

«Diritti da difendere»

- P.D’A.

Carlo Smuraglia, presidente nazionale Anpi, si augura una «grande giornata unitaria» e «una vera festa». Perché, aggiunge, «l’impegno per la libertà deve essere forte anche oggi».

Sarà una «grande giornata unitaria» e «una vera festa». Carlo Smuraglia, presidente Anpi nazionale, chiarisce perché il tema di quest’anno sarà la «conoscenza della Costituzio­ne che abbiamo difeso ma che non possiamo dire sia ancora stata pienamente attuata».

Il referendum costituzio­nale del 4 dicembre ce l’ha riconsegna­ta integra.

«Consideria­mo quel voto appartenen­te al passato, una questione chiusa. Il dato importante è la partecipaz­ione enorme dei cittadini che c’è stata intorno ai simboli della Costituzio­ne e che dobbiamo incoraggia­re. Si è parlato molto di modifiche e aggiustame­nti. Ma non si parla delle norme non pienamente attuate».

A cominciare dal primo articolo?

«La Repubblica fondata sul lavoro...c’è un contrasto così palese tra ciò che recita l’articolo 1 e la realtà. Il lavoro non c’è, i giovani vanno all’estero, altri precipitan­o nella soglia della povertà. Cosa vogliamo fare? E poi c’è l’articolo 3 sull’uguaglianz­a dei cittadini. La Repubblica è impegnata a rimuovere gli ostacoli che impediscon­o di realizzare l’uguaglianz­a ma è davvero così?».

Sul piano sociale e culturale resistono molti ostacoli.

«Pensiamo all’uguaglianz­a dei generi: non c’è, se ci sono ancora uomini che fanno i padroni e bastonano le donne o per un rifiuto le uccidono».

Una festa per tutti?

«La chiamiamo festa, perché ricorda i giorni della Liberazion­e che sono stati di gioia immensa per chi li ha vissuti. L’impegno per la libertà deve essere forte anche oggi. Mi auguro che ci siano tutti i democratic­i che vogliono l’antifascis­mo, anche coloro che la pensano diversamen­te da me su altre questioni. Sarà la quantità delle persone a qualificar­e la manifestaz­ione, non la presenza dei politici».

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