Promossa la scuola che bocciò tre volte lo studente
Il Consiglio di Stato dà ragione al liceo «Tito Livio» e annulla i ricorsi della famiglia al Tar
Bocciato tre volte per lo stesso anno, in seconda liceo classico, al Tito Livio. I genitori di Filippo (nome di fantasia) avevano protestato con tre ricorsi al Tar: e il Tribunale amministrativo aveva dichiarato nulla la bocciatura, dando sempre ragione allo studente. Ora però una sentenza del Consiglio di stato ribalta la decisione: è nel giusto invece la scuola, ha fatto bene a bocciare. La famiglia dovrà risarcire anche 5 mila euro di spese legali. Soddisfatta la preside, Amanda Ferrario: «Finalmente si è fatta chiarezza», dice. Nessun commento dall’altra parte.
La storia comincia il 9 giugno 2015 quando Filippo scopre di dover ripetere l’anno: non è stato ammesso allo scrutinio per le troppe assenze. «La coordinatrice di classe ci aveva comunicato due sole insufficienze, niente faceva presagire la bocciatura arrivata a sorpresa», dicevano i genitori. «Del rischio la famiglia era informata», ribatteva la preside. Ora il Consiglio di stato conferma la versione della scuola.
Per giustificare le assenze, lo studente aveva presentato un certificato medico che attestava una «ipotensione debilitante». Secondo la scuola pretestuosa: «Le uniche giustificate sono quelle dovute a patologie gravi». Il Tar non era d’accordo. Con ordinanza cautelare del 25 settembre 2015 chiedeva un nuovo scrutinio che non tenesse conto delle I genitori di uno studente del liceo Tito Livio hanno presentato tre ricorsi al Tribunale amministrativo regionale contro la bocciatura: per giustificare le sue assenze, lo studente ha depositato un certificato medico che attestava una «ipotensione debilitante». Il Tar ha dichiarato nullo il provvedimento della scuola, dando ragione alla famiglia. Ora però una sentenza del Consiglio di stato ribalta la decisione: è nel giusto il liceo. La famiglia dovrà risarcire anche cinquemila euro di spese legali assenze. E allora, il consiglio di classe il 6 ottobre bocciava di nuovo Filippo aggiungendo due materie divenute «improvvisamente» insufficienti. Nuovo ricorso al Tar dei genitori, nuova ordinanza: il 12 gennaio 2016 il Tribunale dichiarava nulla la bocciatura «affetta dal vizio di eccesso di potere, illogicità manifesta e contraddittorietà tra atti». A quel punto la scuola si era rifiutata di procedere all’ennesima valutazione: ed ecco il terzo esposto al Tar. Vinto anche quello. Il 28 aprile 2016, con sentenza, il Tribunale regionale intimava al liceo un nuovo scrutinio. Il 5 maggio il Tito Livio bocciava Filippo per insufficienze e assenze. Ancora un ricorso dei genitori. Ma adesso il quarto round, definitivo, ha avuto esito sfavorevole: il Consiglio di stato ha dato ragione alla scuola. Nel frattempo Filippo, che ha frequentato il biennio in una paritaria, si è iscritto a Giurisprudenza. Per ora con ottimi risultati.