Corriere della Sera (Milano)

Promossa la scuola che bocciò tre volte lo studente

Il Consiglio di Stato dà ragione al liceo «Tito Livio» e annulla i ricorsi della famiglia al Tar

- Elisabetta Andreis

Bocciato tre volte per lo stesso anno, in seconda liceo classico, al Tito Livio. I genitori di Filippo (nome di fantasia) avevano protestato con tre ricorsi al Tar: e il Tribunale amministra­tivo aveva dichiarato nulla la bocciatura, dando sempre ragione allo studente. Ora però una sentenza del Consiglio di stato ribalta la decisione: è nel giusto invece la scuola, ha fatto bene a bocciare. La famiglia dovrà risarcire anche 5 mila euro di spese legali. Soddisfatt­a la preside, Amanda Ferrario: «Finalmente si è fatta chiarezza», dice. Nessun commento dall’altra parte.

La storia comincia il 9 giugno 2015 quando Filippo scopre di dover ripetere l’anno: non è stato ammesso allo scrutinio per le troppe assenze. «La coordinatr­ice di classe ci aveva comunicato due sole insufficie­nze, niente faceva presagire la bocciatura arrivata a sorpresa», dicevano i genitori. «Del rischio la famiglia era informata», ribatteva la preside. Ora il Consiglio di stato conferma la versione della scuola.

Per giustifica­re le assenze, lo studente aveva presentato un certificat­o medico che attestava una «ipotension­e debilitant­e». Secondo la scuola pretestuos­a: «Le uniche giustifica­te sono quelle dovute a patologie gravi». Il Tar non era d’accordo. Con ordinanza cautelare del 25 settembre 2015 chiedeva un nuovo scrutinio che non tenesse conto delle I genitori di uno studente del liceo Tito Livio hanno presentato tre ricorsi al Tribunale amministra­tivo regionale contro la bocciatura: per giustifica­re le sue assenze, lo studente ha depositato un certificat­o medico che attestava una «ipotension­e debilitant­e». Il Tar ha dichiarato nullo il provvedime­nto della scuola, dando ragione alla famiglia. Ora però una sentenza del Consiglio di stato ribalta la decisione: è nel giusto il liceo. La famiglia dovrà risarcire anche cinquemila euro di spese legali assenze. E allora, il consiglio di classe il 6 ottobre bocciava di nuovo Filippo aggiungend­o due materie divenute «improvvisa­mente» insufficie­nti. Nuovo ricorso al Tar dei genitori, nuova ordinanza: il 12 gennaio 2016 il Tribunale dichiarava nulla la bocciatura «affetta dal vizio di eccesso di potere, illogicità manifesta e contraddit­torietà tra atti». A quel punto la scuola si era rifiutata di procedere all’ennesima valutazion­e: ed ecco il terzo esposto al Tar. Vinto anche quello. Il 28 aprile 2016, con sentenza, il Tribunale regionale intimava al liceo un nuovo scrutinio. Il 5 maggio il Tito Livio bocciava Filippo per insufficie­nze e assenze. Ancora un ricorso dei genitori. Ma adesso il quarto round, definitivo, ha avuto esito sfavorevol­e: il Consiglio di stato ha dato ragione alla scuola. Nel frattempo Filippo, che ha frequentat­o il biennio in una paritaria, si è iscritto a Giurisprud­enza. Per ora con ottimi risultati.

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(foto Matt Corner) In classe Una lezione in un’aula del liceo classico «Tito Livio» di via Circo

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