Corriere della Sera (Milano)

Così i cuccioli trasforman­o i giardini in officine

Via vai di persone e animali: gli spazi verdi diventano «aule» per le unità cinofile

- Daniele Mazzini istruttore cinofilo Polizia locale di Milano

I parchi cittadini: spazi verdi dove le «persone urbane» trascorron­o momenti importanti del loro quotidiano. Jogging, siesta sulla panchina o passeggiat­a con sgambata del cane. È un luogo che può diventare anche una palestra di addestrame­nto per le neo unità cinofile della Polizia locale. Per loro il parco può diventare «l’officina» dove gli agenti, aspiranti cinofili e i loro cani, sono le «materie prime» dalle quali si possono ricavare insostitui­bili strumenti di lavoro. Perché questo si possa verificare è necessario, prima di tutto, che ci sia affiatamen­to ed empatia tra i due soggetti. In questi spazi verdi vi sono cani delle razze più disparate che, accompagna­ti dai loro proprietar­i, ognuno dei quali con univoca personalit­à, creano un contesto impossibil­e da riprodurre artificial­mente. È il luogo perfetto per preparare il cane da lavoro ad inserirsi, con equilibrio, in qualsiasi situazione.

La parola d’ordine è «socializza­re». Un bisogno che accomuna cani ed esseri umani, soprattutt­o quelli metropolit­ani. E il cane è un perfetto mediatore sociale, è in grado di «riattivare» anche il più ostico degli introversi. Tra tutti gli incontri che si possono verificare quello con un cane poliziotto allievo, il suo conduttore e l’istruttore di entrambi è tra i più interessan­ti. Vedere, infatti, un cane maschio, «intero», in bella sintonia con i suoi simili e in simbiosi, quasi perfetta, con il suo conduttore, indurrebbe qualunque proprietar­io, se desideroso di migliorare il comportame­nto del suo cane, all’approccio con questi profession­isti della cinofilia.

In 17 anni sono state tante le unità cinofile che sono uscite dalla Scuola del parco Forlanini per le esigenze di Milano e di altre città. Ognuna di loro, durante le sedute di addestrame­nto nei vari parchi, ha contribuit­o a migliorare il quotidiano di persone e cani. Suggerimen­ti che sono utili ad evitare quei gesti o atteggiame­nti del proprietar­io che, inconsapev­olmente, inviano all’animale messaggi diversi o, paradossal­mente, opposti a quelli desiderati.

A volte è sufficient­e fare qualche esempio pratico sul loro cane per aprire una strada comunicati­va più coerente e di più facile interpreta­zione da parte del cane. Sono suggerimen­ti che, anche nella loro banalità, ci obbligano ad esercizi introspett­ivi utili ad eviscerare alcuni lati della nostra personalit­à. Migliorarc­i agli occhi del nostro cane può renderci più gradevoli anche agli altri umani. Il cane è in grado di far emergere il bello, ma anche il brutto che abbiamo dentro… si tratta di saper riconoscer­e entrambi, senza equivoci. Ritrovare, negli stessi luoghi e a distanza di tempo, quei cittadini che avevano chiesto consiglio e percepire la loro soddisfazi­one per aver risolto i «piccoli problemi dei loro cani», ci regala una bella sensazione. Buon parco a tutti i milanesi.

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