Estorsione al chirurgo estetico, l’ex tronista finisce in cella
Voleva i 57 mila euro spesi per rifarsi il naso. «È storto», ma la colpa era di un pugno preso in un locale
È sceso dal suo possente suv Maserati e, quasi impassibile, si è consegnato ai carabinieri senza opporre resistenza. Atteso come ospite d’onore all’inaugurazione di una boutique, il sabato sera di Alessio Lo Passo, 34 anni, ex «tronista» nel programma televisivo Uomini e donne di Maria De Filippi che da qualche anno è titolare di un negozio di abbigliamento proprio nel centro storico di Monza, è finito ancora prima di cominciare in una cella di via San Quirico.
Il suo conto con la giustizia consiste in una condanna a tre anni del Tribunale di Milano pronunciata per il reato di estorsione nei confronti del chirurgo che lo aveva sottoposto ad intervento di rinoplastica nel 2014. Sentenza diventata definitiva ed eseguita dai militari della Squadra catturandi sabato in zona via Bergamo, la strada della vita notturna brianzola.
Lo Passo, originario della provincia di Cosenza, al momento dell’arresto era in auto con altre due persone, totalmente estranee ai fatti: l’ex agente dei vip Lele Mora e Guendalina Canessa, concorrente di una passata edizione del reality Il Grande Fratello. I due, increduli, hanno visto Lo Passo andarsene coi carabinieri, ai quali avrebbero detto di non sapere nulla della vicenda giudiziaria che ha visto l’ex volto tv di Uomini e Donne finire alla sbarra, dopo la denuncia presentata da un medico milanese per alcuni episodi intimidatori. Lo Passo si era fatto modellare il naso dal chirurgo.
Durante una visita di controllo, però, si era evidenziata una lieve depressione ossea, come se il paziente avesse subito un trauma. Non era stato difficile, per il medico, apprendere del racconto reso pubblicamente dal 34enne a Barbara D’Urso durante il programma Pomeriggio Cinque. Si diceva, in effetti, di un battibecco sfociato in rissa tra il «tronista» e altre persone fuori da una discoteca, dopo qualche apprezzamento di troppo di questi alla sua partner del momento.
Eppure, Lo Passo si riteneva danneggiato dal chirurgo, al quale aveva chiesto la restituzione di quanto pagato: addirittura 57 mila euro. E lo aveva fatto con le maniere forti. Agli atti risulta infatti un’irruzione nello studio medico, a novembre 2014, durante la quale aveva minacciato di sfasciare tutto, e di rovinare la reputazione del dottore. In quel frangente era stato spalleggiato da una donna e da un uomo sulla sessantina, mai identificato, che parlava con un «forte accento calabrese», almeno secondo i testimoni. «Ridammi i soldi o ti sfasciamo lo studio e ti roviniamo la reputazione», furono le minacce. Fatti che Lo Passo credeva ormai «superati», come ha riferito ai carabinieri prima di essere condotto in carcere.