Partenze e hotel vuoti Effetti del ponte infinito
Il dato in controtendenza è quello dei prelievi giornalieri delle biciclette del bike sharing: oltre 8.500, tremila in più rispetto a un normale fine settimana. Ma è l’eccezione che conferma la regola, vale a dire che Milano si è svuotata durante il «ponte» del 25 aprile. Basti pensare che dal radiotaxi 6969 viene segnalato un calo delle corse dell’80 per cento. Ingressi ridotti anche nei musei (8 mila biglietti staccati ieri), solo al 50 per cento di tasso di riempimento delle stanze d’albergo e raccolta dei rifiuti in discesa del sei per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. E dove sono andati i milanesi? Prevalentemente in Italia e nelle vicine capitali europee.
Una camera d’albergo su due vuota, taxi con l’8o per cento in meno del lavoro rispetto alla media stagionale, pochi sacchetti della spazzatura in strada (Amsa parla di meno sei per cento a confronto con l’anno scorso). La serie infinita di ponti, dalle vacanze pasquali fino al 1° Maggio, svuota la città. E l’afflusso di turisti non tiene il passo con l’esodo. «Consideriamo che il 25 Aprile è una festività in Italia, ma non nel resto d’Europa — sottolinea Maurizio Naro, presidente dell’associazione albergatori Apam —. Sabato l’occupazione delle camere era attorno al 50 per cento, ci aspettiamo qualcosa di più per la Festa del lavoro. Probabilmente gli stranieri decideranno di allungare il weekend, penso ad esempio ai tedeschi». Gli italiani invece hanno preferito una gita fuoriporta o al mare, piuttosto che una visita culturale nel capoluogo lombardo, «anche per la mancanza di nuovi eventi di richiamo». A proposito di turisti, Gabriel Meghnagi parla di francesi e svizzeri che si dedicano allo shopping. Il presidente dei commercianti di corso Buenos Aires spiega: «Sono i più vicini al confine, possono raggiungere la città anche solo per un finesettimana e tornare più volte, a differenza degli asiatici. Manca però il mercato russo».
Dove sono finiti i milanesi?
Maurizio Naro Il 1° Maggio forse porterà più turisti dall’estero
«Vacanze brevi in mete vicine — risponde Luigi Maderna, alla guida di Fiavet, federazione delle imprese di viaggi —. Le code chilometriche in autostrada sono la prova di un buon movimento di gente. Ho sentito tante richieste per il centro Italia, come Perugia e le aree che hanno subito il contraccolpo del terremoto». Qualcuno ha osato anche prenotare un volo diretto verso le capitali europee: Barcellona, Madrid, Amsterdam. «Ma pochi si sono potuti permettere di fare le ferie lunghe. Chi è partito per il 25 Aprile rimarrà a casa il 1° Maggio e viceversa». A dettare la scelta forse ha contribuito anche il calendario scolastico. «Ogni istituto può decidere, c’è autonomia, l’importante è rispettare i 200 giorni totali in classe» dice il provveditore Marco Bussetti. Difficile che le scuole inanellino due «ponti» di fila. Così le lezioni hanno una scansione differente e le famiglie si regolano di conseguenza.
Una buona cartina tornasole per capire se i cittadini sono in casa o meno viene da quello che buttano via. Un’occhiata ai dati Amsa racconta di apparta-
Gabriel Meghnagi Presenti francesi e svizzeri Ma i russi dove sono? La combinazione tra festività, ferie e weekend svuota Milano Viaggi in taxi -80%, giù i rifiuti Hotel, libera una camera su due: per gli stranieri è bassa stagione
menti vuoti e cucine inutilizzate a confronto con lo stesso periodo del 2016. La società del gruppo A2a ha raccolto 2.898 tonnellate di rifiuti porta a porta da sabato a lunedì, contro i 3.089 di uno anno fa. Il calo maggiore si registra soprattutto nella categoria dell’umido, con un meno 17 per cento, dovuto ai milanesi che sono partiti. Segno meno anche per i tassisti, preparati al calo di lavoro come sempre in caso di festività. «Siamo a meno 80 per cento rispetto a una settimana normale — secondo Vito Inserrato, presidente del Radiotaxi 6969 —. La città è vuota, riceviamo poche chiamate, anche nei prossimi giorni sarà così. A partire da Pasqua l’andamento è stato abbastanza scarso».
E chi è rimasto in città cosa ha scelto di fare? I prelievi delle biciclette in condivisione BikeMi (8.600 sabato, 6.400 domenica, 8.800 lunedì) sono superiori alla media. Tradotto: il ponte ha invogliato a pedalare per le vie sgombre di traffico e a lasciare da parte l’auto. Qualcuno ne ha approfittato per darsi alla cultura. Ieri duemila persone alla mostra di Keith Haring, 1.800 da Kandinskij, i musei civici hanno staccato 8 mila biglietti. Ma nella ripartizione il Museo di storia naturale non segna il consueto record (1.350 visitatori, contro 1.400 al Mudec e i 2.500 al Castello Sforzesco). Indice che le famiglie, il pubblico di riferimento, hanno disertato.