Una Nona speciale per aiutare il Ruanda
L’idea di concentrare un’intera orchestra sinfonica negli 88 tasti di un pianoforte potrebbe far tremare le vene e i polsi, soprattutto se si tratta delle nove sinfonie di Beethoven. Non è un caso che a firmare la versione pianistica del ciclo beethoveniano fu il più acclamato virtuoso di ogni tempo, Liszt. Non fu impresa facile, visto che gli richiese 27 anni e venne completata solo dopo anni di pausa e grazie alle insistenze dell’editore Breitkopf & Härtel. Inutile dire che la più tormentata quanto a realizzazione e vertiginosa quanto a complessità tecniche fu proprio la Nona, che vide una prima versione per due pianoforti, quindi una per piano solo e una terza con coro e voci soliste. È proprio quest’ultima che il coro della Verdi e un quartetto vocale in cui spiccano il soprano Chiara Taigi e il mezzosoprano Anna Maria Chiuri intonano stasera nella chiesa di Sant’Alessandro (piazza Sant’Alessandro, ore 21, ingresso a offerta a partire da € 50, tel. 02.83.38.94.01) per raccogliere fondi a favore dell’associazione Mabawa «Ali per l’Africa», nata per aiutare le popolazioni del Ruanda funestate dal genocidio. Al pianoforte siede Maurizio Baglini, virtuoso che ha fatto di questa pirotecnica trascrizione uno dei suoi cavalli di battaglia: l’ha eseguita più di cinquanta volte, portandola in tutto il mondo.