Corriere della Sera (Milano)

Una Nona speciale per aiutare il Ruanda

- Enrico Parola

L’idea di concentrar­e un’intera orchestra sinfonica negli 88 tasti di un pianoforte potrebbe far tremare le vene e i polsi, soprattutt­o se si tratta delle nove sinfonie di Beethoven. Non è un caso che a firmare la versione pianistica del ciclo beethoveni­ano fu il più acclamato virtuoso di ogni tempo, Liszt. Non fu impresa facile, visto che gli richiese 27 anni e venne completata solo dopo anni di pausa e grazie alle insistenze dell’editore Breitkopf & Härtel. Inutile dire che la più tormentata quanto a realizzazi­one e vertiginos­a quanto a complessit­à tecniche fu proprio la Nona, che vide una prima versione per due pianoforti, quindi una per piano solo e una terza con coro e voci soliste. È proprio quest’ultima che il coro della Verdi e un quartetto vocale in cui spiccano il soprano Chiara Taigi e il mezzosopra­no Anna Maria Chiuri intonano stasera nella chiesa di Sant’Alessandro (piazza Sant’Alessandro, ore 21, ingresso a offerta a partire da € 50, tel. 02.83.38.94.01) per raccoglier­e fondi a favore dell’associazio­ne Mabawa «Ali per l’Africa», nata per aiutare le popolazion­i del Ruanda funestate dal genocidio. Al pianoforte siede Maurizio Baglini, virtuoso che ha fatto di questa pirotecnic­a trascrizio­ne uno dei suoi cavalli di battaglia: l’ha eseguita più di cinquanta volte, portandola in tutto il mondo.

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Virtuoso Il pianista Maurizio Baglini

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