Vince quattro appalti regionali e poi licenzia trenta dipendenti
Il caso Santer, gestore di servizi per Lombardia Informatica
Il fatto è uno sciopero di quattro ore, oggi, con annesso presidio sotto al Pirellone. L’antefatto sono i licenziamenti decisi dalla Santer («Sanità territoriale») neanche due mesi dopo l’assegnazione dell’ultimo di una serie di quattro bandi per la gestione di servizi regionali dal valore totale di almeno 50 milioni di euro.
Sono 32 i lavoratori in esubero della Santer, scesi a 21 dopo le trattative sindacali. La società è un ramo d’azienda ceduto anni fa dalla regionale Lombardia Informatica al gruppo Reply. Quattro le gare vinte tra luglio e dicembre (per la stessa Lombardia Informatica) e tagli al personale avviati, a stretto giro, già a febbraio: «È inaccettabile che una società che si aggiudica una serie di gare di appalto pubbliche un minuto dopo apra una procedura di licenziamento collettivo» attacca Antonella Protopapa della Filcams Cgil.
Il 21 dicembre scorso, a Santer era stata assegnata una gara per la gestione della Piattaforma regionale di integrazione (Pri); a fine novembre un’altra per la gestione della spesa farmaceutica della Regione; a settembre per l’integrazione dei sistemi informativi delle Aziende sanitarie (Ats e Asst) con il Siss (Sistema informativo socio-sanitario); e, a luglio, per i servizi per sviluppo e assistenza nella realizzazione dell’e-health regionale.
Santer Reply occupa 359 lavoratori tra Milano, Torino, Parma, Roma e Bari. «La riduzione degli esuberi non basta — riprende Protopapa —, viste l’età media dei lavoratori (50-60 anni), difficilmente ricollocabili. Anche perché Santer farà nuove assunzioni e il gruppo Reply ha chiuso il 2016 in crescita». Alle 11 i sindacati saranno ascoltati in commissione Occupazione: «La Regione deve tutelare i lavoratori degli appalti a garanzia della qualità dei servizi. Serve premialità per le ditte virtuose».