Sala e Maroni al vertice Ema con Moavero «Dieci Paesi alla sfida Ue»
Verso il summit
Volata finale per l’Agenzia del Farmaco. Ieri, il sindaco Beppe Sala e il governatore Roberto Maroni sono volati a Roma per incontrare Enzo Moavero Milanesi, il consigliere del premier Paolo Gentiloni per il possibile trasloco a Milano dell’Ema. Una riunione dedicata alla messa a punto finale del dossier di candidatura. Il tempo stringe. Sabato si terrà a Bruxelles il summit dei leader europei e in discussione c’è anche il trasferimento dell’Ema oltre a quello dell’Eba, l’Autorità bancaria europea e come ha affermato Donald Tusk, presidente del Consiglio Ue, si stanno confrontando proposte ed interessi vari e tutti degni di valutazione. Nei giorni successivi, dovrebbero essere comunicate le linee guida per la presentazione delle candidature Ema. Le linee guida saranno considerate per integrare il dossier prima della presentazione, che dovrebbe avvenire in maggio. Una sfida complicata. Sono dieci i governi che stanno correndo nella gara a chi ospiterà l’Agenzia europea del farmaco attualmente di stanza a Londra. Per ultimo è arrivato l’annuncio da parte del premier olandese Mark Rutte che ha vantato le virtù internazionali e l’efficienza di Amsterdam su servizi e collegamenti. L’Olanda si aggiunge alla lunga lista di pretendenti: Italia (con Milano città ospite), Svezia, Danimarca, Francia, Irlanda, Germania, Grecia, Croazia e Spagna. Il premier olandese ha inviato una lettera con la candidatura al presidente della Ue Donald Tusk e la Commissione, dal canto suo, ha invitato i governi a decidere rapidamente sul trasferimento delle sedi dei due organismi, scelta da fare ben prima della conclusioni dei negoziati su Brexit. Urgenza condivisa dall’Efpia, l’organizzazione delle aziende produttrici di farmaci europee: «Per oltre due decenni l’Ue ha beneficiato e confidato nel lavoro critico portato avanti dall’Ema in relazione all’approvazione di nuovi farmaci, alla farmacovigilanza e al monitoraggio della sicurezza — scrive l’Efpia —. È sicuro che queste attività sarebbero impedite se le operazioni dell’agenzia venissero disturbate come risultato dell’uscita del Regno Unito. Per dirla in breve, in caso di ostacoli o interruzioni l’Ue non ha una soluzione di backup. La deliberazione sul futuro dell’agenzia deve essere presa il più presto possibile, preferibilmente al Consiglio Ue di giugno».