Corriere della Sera (Milano)

«Leonardo? Genio» Barack, turista gentile all’Ultima cena: «Ritornerò nel 2019»

- Paola D’Amico Paolo Foschini

«S traordinar­io... Leonardo è un genio». Così Barack Obama davanti al Cenacolo. Ascolta la storia dell’opera, che ha superato indenne i bombardame­nti del ‘43, il rapporto tra l’Ultima Cena che Leonardo dipinse a secco e l’affresco — la Crocefissi­one del Montorfano — che le sta di fronte, all’altro capo del refettorio. Fa domande puntuali sulle tecniche di conservazi­one e sugli aspetti ambientali. Accolto come una star, tra applausi e urla festose della folla assiepata alle transenne dal primo mattino, entra al museo e «mette tutti a proprio agio». Prima che il quarto d’ora di visita si concluda, fa scattare la foto ricordo con il suo cellulare e posa davanti all’Ultima cena con il ministro della Cultura Dario Franceschi­ni, il direttore del Polo Museale Lombardo Stefano L’Occaso, la direttrice Chiara Rostagno e fra’ Guido Bendinelli, priore dei domenicani. All’uscita promette che ritornerà nel 2019, per le celebrazio­ni del 500enario della morte di Leonardo, e saluta e bacia tutte le donne presenti. Appena fuori l’uomo normale torna ad essere una star, la folla lo acclama, lui saluta con la mano e sparisce nell’auto blindata con i vetri oscurati. Meno ressa ma stesse scene a metà mattina, quando aveva lasciato l’albergo Park Hyatt, in via Tommaso Grossi, e dove un drappello di fan sfegatati lo aspettava. Tra loro Ines, con la spilletta Obama 2008 sulla maglia e un’altra identica in mano, piccolo dono per l’ex presidente Usa. C’erano turisti venuti apposta, ieri, in Santa Maria delle Grazie. Cinesi, francesi, argentini. E scolaresch­e e gruppi ben contenti di spostare di una mezz’ora la visita prenotata, per fare posto a Obama. La piazza era transennat­a dall’alba e alle 8 s’era già raccolta una folla di curiosi. Pazienti e per nulla disposti ad abbandonar­e la postazione, anche quando, intorno alle 10, s’è sparsa voce che forse Obama non sarebbe più arrivato. Invece, alle 10.10 il pilomat che dà accesso alla piazza da via Ruffini s’è abbassato per far passare l’auto con Franceschi­ni. E dieci minuti dopo ecco il corteo delle auto blindate. Ai suoi ospiti, Obama ha confermato che è stata la moglie Michelle a raccomanda­rgli la visita. L’Occaso ha raccontato di un Obama felice. Nel pomeriggio, al Cenacolo è arrivata anche Patti Smith, la sacerdotes­sa del rock.

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Nel Cenacolo Da sinistra: il direttore del Polo Museale Lombardo Stefano L’Occaso, la direttrice Chiara Rostagno, Barack Obama, il ministro Dario Franceschi­ni e fra’ Guido Bendinelli, priore dei domenicani

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