Una 17enne violentata nel capannone abbandonato
ieni con noi, ti facciamo vedere un posto incredibile». A lei, ragazzina di 17 anni, quella proposta sui muretti della stazione di Monza deve essere sembrata l’occasione di un pomeriggio di trasgressione. Invece, quel giro all’ex centro dell’arredamento di Desio, showroom del mobile brianzolo ridotto a blocco di cemento sventrato, si è tramutato nell’incubo peggiore. Violentata ripetutamente da uno dei suoi accompagnatori, un 22enne di origini marocchine come lei, sotto la minaccia di un coltello. Il ragazzo, al termine degli accertamenti condotti dai carabinieri della compagnia di Desio, comandati dal capitano Mansueto Cosentino, è stato sottoposto a provvedimento di fermo, e portato in carcere a Monza. Secondo la denuncia della ragazza, che dopo l’accaduto è andata subito dai carabinieri, i fatti hanno avuto inizio a Monza. Lì nella zona della stazione, frequentata da comitive di extracomunitari, ha conosciuto quattro giovani sui 20 anni. Insieme avrebbero deciso di andare a visitare l’ex «Centro stile» di Desio. Un palazzone che versa nel totale degrado (a marzo teatro di un incendio scoppiato al suo interno), rifugio per balordi e senzatetto, nonché metà di uno strano turismo del degrado. Ragazzini, youtuber, fotografi che amano vistare i luoghi abbandonati della Brianza. Una volta giunti sul posto e terminato il giro, il presunto stupratore avrebbe trovato una scusa per staccarsi dal resto del gruppo con la giovane. Poi avrebbe estratto un coltello da cucina e l’avrebbe costretta a subire, secondo le accuse, «ripetuti atti sessuali», fino a che non è stata libera di andarsene. Al loro arrivo, i carabinieri hanno trovato tutti i giovani ancora sul posto. Le accuse di violenza sessuale aggravata e rifiuto di fornire le proprie generalità sono state formalizzare solo contro il presunto autore della violenza, alla quale gli altri magrebini sarebbero estranei.