Dal Porretta a «Uptown» In viaggio sulla nuova 35
Sala inaugura la linea tra Quarto Oggiaro e Molino Dorino
La linea c’è. Le fermate pure. I mezzi sono nuovi, e tirati a lucido. Ora, al «35» mancano solo i passeggeri. Le prime corse del nuovo autobus che attraversa la periferia nord-ovest della città sono partite ieri, inaugurate dal sindaco Giuseppe Sala in persona, che ha voluto sperimentare — insieme con l’assessore alla mobilità Marco Granelli — la tratta che collega Borgo Porretta (al confine tra Quarto Oggiaro e la Bovisa), al capolinea della M1 Molino Dorino, passando per le zone di via Stephenson e Cascina Merlata. E che prevede quattro fermate nella cosiddetta «Uptown», il quartiere di nuova edilizia in via di sviluppo, a Sud dell’area che ha ospitato l’Expo.
Due zone, Porretta e Uptown, di una Milano che cambia faccia anche in periferia. Ma la sensazione è che — affinché la nuova tratta prenda «vita» — serva ancora un buon periodo di rodaggio. Le attenuanti ci sono: siamo soltanto ai primi di settembre, le scuole sono ancora chiuse, molti pendolari probabilmente non conoscono la novità, e non era ancora piena ora di punta. Ma alle 17.03 di ieri pomeriggio al capolinea di Molino Dorino (a voler essere fiscali: tre minuti di ritardo) i passeggeri erano sei. E sono rimasti tali fino alla fine, considerando che durante il tragitto (13 fermate per un totale di poco più di 20 minuti), è salita una sola signora, mentre un’altra (presente, a onor del vero «solo per un giro di perlustrazione») è scesa all’altra fermata «strategica» del percorso del 35 (oltre, come detto, a Molino Dorino che la collega alla linea 1): quella della stazione Fs di Certosa, con le varie connessioni del passante ferroviario. E a parte un ragazzo che consultava lo smartphone in cerca di chissà quale indirizzo, uno scopre che esiste un piccolo mondo di turisti delle periferie. Semplici cittadini come Dario Gambi, pensionato, ormai da tempo sradicato dalla sua amata Genova, dove raccontava come cronista la vita e le vicende che animavano i vicoli bui del centro, e oggi «milanese» di Affori incuriosito dalla città che si trasforma, in centro come nelle sue propaggini più lontane. E allora ci si accomoda sul nuovo autobus, e si parte.
Un giro a tratti surreale, quello del 35. Da Molino Dorino, si esce tra prati, giardini pubblici ancora ‘giovani’ e assolati, cantieri in fase di rifinitura, parcheggi ampi e numerosi, ma vuoti. La grandeur di Expo (sullo sfondo ci sono le torri che accoglievano le delegazioni straniere) è un ricordo che comincia a sfumare. La sfida, ora, è armonizzare questi 900mila metri quadri a nordovest, col resto della città. Da EuroMilano, la società che sviluppa il nuovo polo, annunciano la prossima apertura di tre postazioni BikeMI. Ma alla nuova «Uptown» va dato il tempo di farsi un’anima.