«Ora riaprite le iscrizioni alla Statale»
Cortocircuito sul numero chiuso dopo la sospensione degli esami L’ateneo: «Per ora è impossibile riaprire le immatricolazioni»
Giornata di caos e stallo all’Università Statale: qualche studente si è presentato al primo dei test di ammissione annullati dal Tar del Lazio. Nelle stesse ore le segreterie hanno respinto le domande di immatricolazione di chi si voleva iscrivere senza selezione. «Daremo informazioni dopo il verdetto del Consiglio di Stato», spiega l’ateneo.
Chi si presenta al test d’ingresso che non c’è; chi — proprio perché la selezione è sospesa — chiede come immatricolarsi ma «è tutto fermo»; chi scrive email e telefona ai docenti per avere informazioni. Inizia così, alla Statale, la giornata del cortocircuito sul numero chiuso.
Ieri era in programma il primo test per i corsi umanistici, che il Tar del Lazio ha bocciato. È di giovedì scorso l’ordinanza che accoglie il ricorso presentato a luglio dagli studenti dopo che l’università, fra le proteste, aveva votato per lo sbarramento. Venerdì l’ateneo sospende i test ma il rettore difende il numero chiuso («necessario per garantire qualità») e annuncia che ricorrerà al Consiglio di Stato: «E se il parere sarà favorevole per l’ateneo i test si faranno».
«Così gli studenti adesso sono nel caos e ieri si è visto», dice Carlo Dovico dell’Udu (Unione degli universitari), l’organizzazione che si è rivolta ai giudici amministrativi. Almeno una ventina di ragazzi si sono presentati nella sede dell’ateneo di via Noto dove era previsto l’esame per iscriversi al corso di Scienze dei Beni culturali, con oltre 900 candidati per 530 posti. «Molti studenti dicono di non avere ricevuto alcun avviso — spiega Dovico —. Mentre altri hanno chiesto alle segreterie dell’ateneo come immatricolarsi ora che i test sono sospesi. La risposta della Statale è “tutto fermo”. Ma secondo noi, visto che la selezione è stata bocciata dal Tar, le iscrizioni dovrebbero essere aperte».
In mattinata l’ateneo ha aggiornato l’avviso sui test sospesi per le facoltà di Filosofia, Lettere, Lingue, Beni culturali, Geografia e Storia. «Sono arrivate decine di chiamate da studenti che volevano iscriversi ma non possiamo farlo, siamo costretti ad aspettare — dice il prorettore Giuseppe De Luca —. Nella nota pubblicata sul sito abbiamo specificato che le informazioni sulle immatricolazioni saranno rese note dopo l’esito del ricorso in appello al consiglio di Stato».
Tutto può ancora cambiare. E De Luca spiega quali sono, a questo punto, gli scenari possibili. Se l’ateneo otterrà ragione, via libera ai test secondo un nuovo calendario («In un mese possiamo farcela»). Se invece il consiglio di Stato confermerà la decisione del Tar e — di fatto — darà ragione agli studenti allora si riaprono le iscrizioni e l’accesso alle facoltà umanistiche continuerà a essere libero e potrà immatricolarsi anche chi non era prenotato per le prove di ammissione. «Poi dovremo contattare tutti gli studenti che si erano iscritti a più test — aggiunge il prorettore —, le iscrizioni multiple sono almeno il 15 per cento e quegli studenti dovranno scegliere per quale corso presentare la domanda». Il rischio è che si ritardi l’inizio dei corsi umanistici, previsto per la fine di settembre. «Se slittano le iscrizioni sarà posticipato anche l’avvio delle lezioni — sottolinea ancora De Luca —. C’è il massimo impegno dell’ateneo per ridurre i disagi al minimo come stiamo facendo anche per lo sciopero dei docenti».
In attesa ci sono gli oltre quattromila universitari che erano prenotati ai sei test dei corsi umanistici, con circa tremila posti disponibili dopo il taglio deciso a maggio. Oggi, intanto, si svolgerà invece il test per i 250 posti di Scienze umanistiche per la comunicazione con 847 iscritti.