Brucia il tetto della villa antica
Un incendio ieri mattina ha distrutto una vasta porzione di tetto di Villa Antona Traversi a Meda. In fumo 11 secoli di storia della Brianza. Il rogo è stato originato da un guasto a un cucinotto del sottotetto.
In fumo undici secoli di storia della Brianza. Un incendio ieri mattina ha distrutto una vasta porzione di tetto di Villa Antona Traversi a Meda. Una delle dimore più antiche e blasonate della Brianza è andata a fuoco per una causa banale: un guasto a un cucinotto del sottotetto. Pochi minuti e le fiamme hanno divorato travi secolari. Così, nonostante il pronto intervento dei vigili del fuoco di Desio, Lissone, Carate Brianza, Monza e Milano, non è stato possibile impedire che andassero distrutti un migliaio di metri quadrati di tetto. Si è levata una densa colonna di fumo, visibile a chilometri di distanza. Impossibile salire sulle coperture: troppo antiche e troppo fragili. Così i soccorritori hanno dovuto lavorare dieci ore per riuscire a domare gli ultimi focolai. I danni sono incalcolabili: stiamo parlando di uno dei monumenti simbolo della Brianza. E per fortuna si sono salvati i beni artistici e culturali più preziosi, racchiusi in quello che è un autentico scrigno di storia e di cultura: la biblioteca, ricca di testi antichi e manoscritti, gli affreschi tardo rinascimentali della sala dei ricevimenti, quelli fiamminghi dell’archivio e il ciclo pittorico della chiesa di San Vittore, attribuiti a Bernardino Luini e alla sua scuola. Sul posto è arrivato il sindaco di Meda Luca Santambrogio: «È una ferita per la nostra comunità e per la Brianza — ha commentato —. Villa Antona Traversi rappresenta la storia stessa di Meda e della Brianza. Qui, oltre a tanti tesori d’arte, sono racchiuse le nostre stesse radici». Costruita su una collina che domina tutto l’alto milanese, la dimora è nata nell’ottavo secolo come monastero femminile. Il borgo di Meda nacque attorno a questo luogo sacro e fino al tredicesimo secolo la badessa conservò i diritti di signoria sull’intero contado. Nel 1194 l’imperatore Enrico IV e la sua sposa Costanza d’Altavilla, sostarono qui nel corso del loro viaggio in Sicilia. Nel 1496 il monastero ospitò l’incontro tra l’imperatore Massimiliano d’Asburgo e il duca di Milano Lodovico il Moro. Fu Napoleone, nel 1798, a sopprimere dopo quasi nove secoli il monastero. E allora Lepold Pollack, lo stesso architetto che ha disegnato Villa Belgioioso di Milano, tramutò la struttura in una villa neoclassica.