Corriere della Sera (Milano)

Tra una pagina e l’altra tortelli, stracotto e «sorbir d’agnoli»

- Roberta Schira

La frase attribuita a Marcel Proust, «i libri si mangiano, i piatti si leggono», ben si adatta ai giorni del Festivalet­teratura a Mantova. Nella tradizione culinaria della città presa d’assalto da scrittori e lettori, convivono citazioni della corte dei Gonzaga e cadenze contadine: è una «cucina di prìncipi e di popolo». Per tutto il 2017, Mantova — assieme a Bergamo, Brescia, Cremona — è capitale europea della Gastronomi­a, con il progetto East Lombardy. Per sentirne tutti gli accenti, niente di meglio di un locale storico e blasonato come L’Aquila Nigra ( tel. 0376.327180), a un passo da piazza Sordello. Principesc­o ma accessibil­e menu da assaporare accanto al maestoso camino rosso: filetti d’anguilla marinati all’arancia, il «sorbir d’agnoli», tortelli di zucca al burro fuso e Grana Padano (55 euro). Dal 1992, Roberto e Patrizia Tonelli conducono l’Ochina Bianca ( tel. 0376.323700), trattoria nel centro storico con mobili anni 30. Accanto alle ricette tipiche, si può ordinare un’ottima frittura di pesce e altre portate di mare. Sempre in piazza delle Erbe c’è una L’antica Osteria i Cento Rampini ( tel. 0376.366349). Qui si trovano piatti antichi come salame e «gras pistà» con polenta, ravioli alle ortiche, punta di vitello arrosto. Ancora tradizione pura da I due Cavallini ( tel. 0376. 32 20 84) : da cinque generazion­i i maccheroni allo stracotto non escono dal menu, come lo stinco di maiale al forno e la sbrisolona. In un’antica casa nobiliare, ecco Il Cigno, trattoria dei Martini. In carta grandi classici, ai quali si aggiunge il petto di cappone in salsa agrodolce, ispirato a una ricetta di Bartolomeo Stefani, cuoco di corte dei Gonzaga. Ambiente moderno e menu aperto a contagi mediterran­ei, come la caponata e il cous cous, a LaCucina in via Oberdan ( tel. 0376.1513735). Obbligator­io un assaggio dei salumi, tutti d’autore: la Mortadella Favola di Palmieri, la coppa di Zibello di Poderi Cadassa e il salame mantovano della casa. Per cambiare panorama, ecco il Rifugio, osteria con ormeggio affacciata sui laghi mantovani, in zona Belfiore ( tel. 348.3927054). Servizio spartano e piatti ruspanti come riso alla pilota, lasagne, lumache e salame di cioccolato. In abbinament­o, vini bianchi dei Colli Morenici e Lambrusco. Prima di lasciare Mantova, consigliat­a una capatina da una delle migliori gastronomi­e del Nord Italia, la

Salumeria di Giovanni Bacchi, aperta dal 1967. Decine di formaggi, i salumi Levoni, le conserve, le mostarde: portarseli a casa, con i libri degli autori preferiti, è la migliore dimostrazi­one che cultura non è solo la pagina scritta.

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