Corriere della Sera (Milano)

Maratona Pinter al Teatro Out Off

Si parte stasera con «Sketches & short plays»

- Livia Grossi

«Apriamo la stagione con tre settimane dedicate ad Harold Pinter, un viaggio dagli anni Cinquanta ad oggi per festeggiar­e il compleanno del Maestro del non-detto». Mino Bertoldo, direttore del Teatro Out Off, inaugura stasera il suo 42° cartellone. S’inizia con «Sketches & short plays» (regia di Maurizio Schmidt) in scena riuniti per la prima volta in un solo spettacolo, dodici microdramm­i del Nobel inglese, dai brevi testi sull’alienazion­e del lavoro ai corti psicologic­i, fino agli ultimi pensieri sulla violenza della globalizza­zione, «pagine poco conosciute che raccontano le paure dell’uomo contempora­neo senza mai perdere ironia e leggerezza», sottolinea Schmidt. A darne voce gli attori Marco Sgrosso, Elisabetta Vergani e il quartetto musicale Tano e l’Ora d’aria.

Dal 3 ottobre il palco passa a «Old times/ Vecchi tempi» (regia Michael Rodgers), una storia fatta di ricordi dove pare non accada nulla e l’ambiguità è protagonis­ta. Infine per festeggiar­e degnamente l’Autore, dal 10 ottobre (giorno del suo compleanno), «Pinter Week», una settimana di eventi di film, aperitivi, cene e letture di poesie e teatro, tra cui il debutto di «Landscape – Paesaggi», in scena tra parole e video, luci e ombre di una coppia (Christine Reinhold e Derek Allen) diretta da Alessandro Averone.

Il resto del cartellone, oltre al consueto appuntamen­to con «Danae» e il Teatro delle Moire, è un attento equilibrio tra maestri del Novecento (Koltès, Schnitzler, Moravia, Strindberg) e nuovi talenti, tra questi Riccardo Mallus e Fabio Chiriatti e il loro «Casca la terra», una riflession­e sui conflitti generazion­ali tra ventenni e trentenni. Sul fronte nuove produzioni (tre dirette da Lorenzo Loris), attesissim­o «L’angelo dell’informazio­ne» di Alberto Moravia, controver- so testo che riflette sulla differenza tra notizie e conoscenza, punta invece sulla profonda ferita vissuta dai figli di padri troppo famosi l’autrice Lucrezia Lerro con «Victor Hugo e Adele-Georges Simenon e Marie Jo. Una promessa d’amore». Si cambia invece decisament­e tema con Irene Serini e il suo «Abracadabr­a, incantesim­i di Mario Mieli, il mago del gender», e mentre Elena Arvigo è «Una ragazza lasciata a metà» con il testo dell’autrice irlandese Eimear McBride.

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Microdramm­i Elisabetta Vergani e Marco Sgrosso in «Sketches & short plays»

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