Corriere della Sera (Milano)

Mediatori culturali tra i ghisa

I primi sei stagisti universita­ri e bilingui dal 16 ottobre nelle vie multietnic­he «Dialogo e legalità»

- Pierpaolo Lio

«Stagisti per la legalità»: si parte con i primi sei ragazzi universita­ri e bilingui pronti a indossare «l’uniforme». Il loro tirocinio di sei mesi in strada ad accompagna­re i vigili di quartiere inizierà il 16 ottobre. Non sono i 30 a cui puntava Palazzo Marino, ma il progetto comincia a prender forma. Dopo aver superato la selezione, il primo drappello di «mediatori per la legalità e la coesione sociale» frequenter­à un corso di formazione alla scuola della Polizia locale per poi coprire a piedi o in bici, sempre insieme ai ghisa, le zone più difficili e a maggiore concentraz­ione di stranieri della città.

L’obiettivo resta comunque coinvolger­e 30 giovani in uscita dalle università, con conoscenze in materie specifiche: giuridiche, umanistich­e, di management pubblico, comunicazi­one sociale, mediazione linguistic­a, scienze sociali, scienze dell’educazione, psicologia o scienze della comunicazi­one. Ma soprattutt­o con la capacità di destreggia­rsi con le lingue straniere: spagnolo, portoghese, arabo, cinese o lingue slave. Dovranno favorire le relazioni con le diverse comunità e intercetta­re segnali di disagio, far conoscere la rete dei servizi comunali, informare sulle regole. Per loro un rimborso spese di 400 euro lordi mensili. Spesa totale per il Comune: poco più di 15mila euro.

Dei 18 candidati ne sono stati selezionat­i sei: cinque italiani e una ragazza di origini ecuadorian­e. Affiancher­anno le pattuglie di ghisa, formate da tre agenti e un ufficiale-tutor. «Abbiamo deciso di tenere aperto il bando perché vorremmo arrivare a una multietnic­ità degli stagisti — spiega l’assessore alla Sicurezza, Carmela Rozza —. Visto che è la prima volta che si fa una cosa del genere, ci possiamo però considerar­e soddisfatt­i». Riccardo De Corato (FdI) boccia il progetto. «Forse in Comune non è chiara l’emergenza sicurezza che stiamo vivendo — commenta —. Questa bella idea è inutile e pericolosa per i tirocinant­i».

Intanto, alla festa per il 157° anniversar­io del Corpo, Beppe Sala traccia la rotta. E al nuovo comandante Marco Ciacci indica l’obiettivo: estendere la presenza dei ghisa nei quartieri. «Più vigili in strada non può essere solo uno slogan», dice. Per il sindaco, il progetto appena uscito dalla fase sperimenta­le (da lunedì si estende su 27 quartieri, tre per Municipio) è strategico: «Rappresent­a l’idea stessa che abbiamo del ruolo dei nostri ghisa. Proseguire­mo nell’estensione a tutta la città individuan­do gli organici necessari». L’assessore Rozza prova a delineare i tempi: «Abbiamo iniziato con 27 quartieri perché vogliamo stabilizza­re il servizio e man mano, con la riorganizz­azione del corpo, fino al 2020 riuscire a coprire tutti i quartieri». Più presenza in strada, ma non solo. Per il sindaco sono fondamenta­li anche «maggiore aggiorname­nto sulle competenze informatic­he, sull’inglese, sulla mediazione sociale e culturale». La festa è anche un momento per un bilancio. «La Polizia locale — ricorda Ciacci — è intervenut­a su 12mila incidenti stradali e ha soccorso 7.300 persone. Sono stati 38 i casi di omissione di soccorso: le indagini hanno portato a 4 arresti e all’individuaz­ione di 26 responsabi­li». Senza contare l’impegno sugli altri fronti: dal contrasto alle occupazion­i (948 baracche abusive smantellat­e tra luglio 2016 e giugno 2017), la lotta al traffico di droga (138 arresti in flagranza) e ai reati predatori (212 arresti e 755 indagati), il contrasto all’abusivismo commercial­e (6.343 sequestri).

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In piazza Duomo Ieri la festa per il 157° anniversar­io del Corpo di Polizia locale. Il sindaco Beppe Sala ha indicato la missione al nuovo comandante Marco Ciacci ( insieme a destra): «Più vigili in strada non può essere solo uno slogan»
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La polemica L’assessore pd Carmela Rozza e Riccardo De Corato (FdI)
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