Troppi furti di merendine Via i distributori dalla scuola
Da qualche giorno, per colpa dei ladri, la pausa caffè per i docenti delle scuole elementari Collodi ( foto) di Sant’Angelo Lodigiano è più lunga del solito. Il preside Enrico Pallotta, dopo l’ennesima incursione notturna dei «ladri di merendine», ha deciso infatti di togliere dall’edificio tutti i distributori automatici di bevande e cibarie. In questo modo spera di mettere un freno all’escalation di furti che ha preso di mira le Collodi dallo scorso maggio. E per il quarto d’ora dell’intervallo, i trenta docenti saranno costretti ad andare al bar vicino. «Non è un sacrificio — assicura Pallotta — ma una decisione che abbiamo preso di comune accordo con il gestore delle macchinette e che i prof hanno accettato. Non si poteva più andare avanti». L’ultimo furto una settimana. Forzato il maniglione antipanico dell’ingresso di servizio, i ladri hanno fatto incetta di brioches, succhi di frutta e monetine ai distributori automatici. «Ladri di polli, anzi di merendine», sentenzia il sindaco Maurizio Villa, che nei mesi scorsi si è tuttavia visto costretto , data la quantità delle incursioni notturne, a chiudere ai malviventi ogni varco possibile della scuola primaria che ospita 460 bambini. «Sistema d’allarme, grate alle finestre, catenacci agli ingressi delle aule: quella scuola sembra il caveau di una banca». Eppure i ladruncoli continuano a fare disastri. Il più grave a maggio, quando sparirono dodici computer per la didattica e una fotocopiatrice, il tutto condito dallo sfregio di quaderni e libri dei bambini strappati e sparpagliati ovunque. «Un fatto senza precedenti — ricorda Pallotta —, ma che ha avuto il pregio di scatenare una gara di solidarietà a favore della nostra scuola». Dopo il raid, infatti, genitori e associazioni hanno promosso una raccolta fondi raccogliendo oltre 5 mila euro, la software house Zucchetti ha regalato dodici computer per rimpiazzare quelli rubati, il Comune ha stanziato 1.500 euro e dotato l’edificio di sistemi di sicurezza. Nonostante ciò le incursioni non sono diminuite. «Più di così è difficile fare — commenta il sindaco —: nei prossimi giorni installeremo anche una telecamera esterna. Dopo di che, la scuola sarà protetta come un bunker».