C’è una radio in vetrina
Sui Navigli Dalla mini postazione di via Corsico, Radio Raheem mette in connessione il quartiere
Appeso ai tas t i della sua consolle, un dj simbolo delle notti milanesi come Uabos sta passando un pezzo che farebbe ballare anche i muri. Solo che sono le 11 del mattino e davanti non c’è nessuno. Solo il quotidiano transito di mamme con il passeggino, turisti che affondano lo sguardo dentro la cartina, una coppietta che flirta davanti a un caffè macchiato. Uabos è ospite di Radio Raheem, la nuova web radio che va in onda in diretta dalla strada. Cose così di solito succedono molto lontano da qui. Nts a Londra, The Lot Radio a New York, Red Light Radio a Amsterdam. Una radio di strada, non solo online. Per spirito sarebbe una cosa underground. Invece lo studio, più fisico che mai nei suoi 4 metri quadri, è in una vetrina al 3 di via Corsico.
L’idea di Radio Raheem (il nome è un sentito omaggio al personaggio di «Fa la cosa giusta» di Spike Lee) è venuta a Marco Aimo, 43 anni, e a un gruppo di amici cresciuti in modalità diverse intorno al mondo della musica. Faceva promozione per case discografiche americane: «Siamo una piattaforma che ha l’ampiezza del web ma la possibilità di essere guardata in faccia dall’alto di un marciapiede. Viviamo un’epoca in cui ogni cosa è a portata di tutti. Noi vogliamo diventare un pilota in grado di guidare gli ascolti del pubblico», racconta, mentre sul suo telefonino piovono sms di sound designer, artisti, dj internazionali o talenti in cerca della prima occasione buona. La radio è «ospite» della vetrina di Ral 8022: il nome in questo caso è un omaggio alle tinte dark del locale (prima era un negozio di dischi) di Paco Salvini, anche lui socio del progetto. È lui che aprendo la saracinesca di fatto accende i microfoni: «Alla prima nostra diretta si sentiva il rumore del fabbro che fresava il portone accanto. Lo spirito è veramente quello di strada, con la gente che passa, a volte bussa, comunque si chiede cosa stia succedendo qui dentro», dice.
La radio, lanciata da poche settimane, è soprattutto un aggregatore di persone. Una porta aperta al quartiere e di conseguenza alla città, visto che i Navigli sono il porto naturale delle dinamiche giova- nili. «Per ora è costruita sulla scommessa dei soci: nessun dj o ospite viene pagato, ma si propongono perché la vivono come un’opportunità diversa», raccontano Giacomo Colombo. Prima di tutto c’è la musica: non le solite cose che si ascoltano sulla concorrenza. Hip hop alternativo, jazz, elettronica sperimentale, ambient oscura. Ma nel palinsesto di Raheem ci sono anche contenuti: spazi parlati, o meglio, raccontati. Per andare in onda bastano i piatti da consolle, mixer, tre microfoni e telecamere per mandare le immagini video sul sito e sulla pagina Facebook. Di notte si viaggia a play-list selezionate, di giorno si costruisce un palinsesto fatto anche di tante parole. «Tv serie canzoni» è un format in cui si chiacchiera sul lato musicale delle serie cult in onda in televisione. « Non si scherza più » , uno spazio per aprire il microfono a teste pensanti e persone che passando da Milano hanno qualcosa di buono da dire a proposito di arte, tecnologia e soprattutto musica.